GROSSETO – Aumentare l’efficienza del sistema sanitario anche attraverso il recupero di risorse economiche. È l’intervento che i consiglieri comunali Amedeo Gabbrielli e Valerio Pizzuti chiedono facendo leva sul sindaco di Grosseto, in modo che la sollecitazione arrivi al presidente della Regione Toscana.
«Il disavanzo del sistema sanitario regionale è stimato in circa 350 milioni – spiegano i due consiglieri – nonostante una parte sia stata recuperata con i finanziamenti aggiuntivi arrivati da Roma. Oltre a 400 milioni di rimborsi sarebbero dovuti arrivare dalle aziende farmaceutiche, con il payback. Il Governo nazionale ha appena assegnato oltre 38 milioni di euro alla Regione Toscana per il finanziamento di interventi di edilizia sanitaria, sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico. Inoltre la Regione Toscana ha deciso di aumentare il capitolo sanità di 284 milioni di euro, 7% in più rispetto al 2023, passando da 6.972.470 euro a 7.257.318».
Gabbrielli e Pizzuti fanno parlare i numeri che però hanno una ricaduta sui cittadini: «La Regione Toscana ha deciso, per garantire le risorse economiche alla sanità, di aumentare l’addizionale Irpef per i redditi dai 28mila euro lordi. Operazione che graverà pesantemente sulle tasche di tante famiglie che già fanno fatica ad arrivare a fine mese, di tanti piccoli commercianti e piccoli artigiani che tanta fatica fanno a portare avanti le loro attività, magari garantendo anche qualche singolo posto di lavoro».
«A sette anni dalla riforma delle Asl – analizzano Gabbrielli e Pizzuti – è sempre più evidente la crisi del nostro sistema sanitario regionale, con lunghe liste di attesa, abbandono dei professionisti, carenza di personale, depotenziamento degli ospedali, aumento dei costi e un peggioramento costante dei servizi. Occorre che il sindaco di Grosseto intervenga con il presidente della Regione affinché si riconsideri l’aumento dell’Irpef e si proceda al ripianamento del disavanzo del bilancio della sanità toscana».
Un obiettivo, quest’ultimo che secondo Gabbrielli e Pizzuti può essere raggiunto con alcuni accorgimenti: «Occorre puntare ala riduzione dei costi amministrativi, con l’ottimizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’implementazione di tecnologie per migliorare l’erogazione dei servizi sanitari. Inoltre favorire partenariati pubblico-privato per gestire alcune strutture sanitarie o servizi. Questo potrebbe portare a un’allocazione più efficiente delle risorse e consentire al settore privato di contribuire finanziariamente al sistema sanitario. Infine investimenti in programmi di prevenzione delle malattie per ridurre i costi a lungo termine del trattamento sanitario. Campagne educative, screening e interventi mirati possono contribuire a ridurre l’incidenza di malattie e, di conseguenza, la necessità di risorse sanitarie».