MONTE ARGENTARIO – Da laboratorio di cucina a scrigno dei tesori culinari dell’Argentario. Recentemente comparse nella rubrica Eat Parade di Rai 2, e su Linea Blu (Rai 1), le cuoche del laboratorio di cucina il Pozzarello sono decise a far fare alla loro ricerca storico-gastronomica un passo in avanti.
Cinzia Piani, Caterina Landini e Stefania Galatolo rilanciano quindi la loro passione facendosi nucleo fondatore della nuova associazione “Laboratorio sperimentale di cucina blu argentario Aps”.
«Il nostro scopo è quello di costruire un punto di riferimento importante per la promozione di una cucina originalissima come quella dell’ Argentario – dice la cuoca Cinzia Piani – che negli ultimi decenni ha rischiato di scomparire, a causa dei diversi ritmi di vita e, soprattutto, per le nuove tendenze della cucina di massa».
Sempre partecipi nel dibattito culinario che gira intorno al promontorio, il lavoro delle cuoche ha dato vita anche a due libri: “Argentario in cucina ieri ed oggi” e “Blu argentario”. Due testi che parlano della gastronomia del promontorio, spesso frutto dell’unione e della sovrapposizione di diverse culture culinarie.
Il lavoro di ricerca dell’associazione
«Il lavoro continuo sul territorio, le letture specifiche sulla Maremma, la ricerca di pietanze dimenticate è stata la nostra principale attività fino a circa tre anni fa – ricorda Cinzia Piani – Questa impostazione ha ora cominciato a starci un po’ stretta, si è fatta strada sempre più l’esigenza di allargare i nostri orizzonti gastronomici, di conoscere nuove tecniche, addentrandoci in quelle culture culinarie vicine a noi, così abbiamo lanciato questa associazione».
Studiando le ricette del vicino oriente e della parte occidentale del Mediterraneo, le cuoche si sono rese conto che era riduttivo parlare di cucina dell’Argentario senza inserirla in quel contesto più ampio che è appunto il “Mare nostrum”. «Non ci occupiamo solo di archeologia culinaria – ricorda la cuoca – di semplice conservazione della tradizione locale, ma cerchiamo sempre un modo di rendere queste tradizioni gastronomiche vive e capaci di ulteriori arricchimenti».
«Siamo in costante ricerca di nuovi sapori e nuovi accostamenti – conclude Piani – con lo scopo di valorizzare ancora di più una delle cucina più ricche e affascinanti d’ Italia, utilizzando, naturalmente, i prodotti del territorio, conservandone anche le tecniche culinarie per dare vita a ricette perfettamente calate nel nostro tempo».
L’associazione è già partita con la marcia ingranata e di gran lena. Le cuoche si stanno infatti occupando di divulgazione gastronomica, con corsi di cucina per grandi e piccoli. In cantiere c’è anche un terzo libro che conterrà sempre la ricchezza dei sapori argentarini, facendo conoscere però anche alcuni piatti simbolo della “contaminazione” culturale.