GROSSETO – Si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 9 febbraio, nell’atrio del Palazzo comunale, la cerimonia per il Giorno del Ricordo, istituito con la legge del 30 marzo 2004 al fine di conservare e rinnovare la memoria di tutte le vittime delle foibe e degli italiani costretti all’esodo.
Alla commemorazione hanno preso parte il primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna, le massime autorità civili, militari e religiose cittadine, l’associazione nazionale Venezia-Giulia Dalmazia e il Comitato del 10 febbraio, rappresentati della delegata provinciale Francesca Carpenetti, il presidente del Consiglio comunale Fausto Turbanti, l’ex presidente dell’assemblea cittadina Claudio Pacella e la famiglia dell’esule Eleonora Millo Trotta scomparsa nell’agosto 2022.
Al termine della cerimonia si è tenuto un momento di silenzio.
Ha fatto seguito la conferenza “Il Giorno del Ricordo a vent’anni dall’istituzione della legge”, in sala del Consiglio comunale, assieme alle più alte cariche cittadine. Hanno preso la parola il professor Davide Rossi dell’Università degli Studi di Trieste e l’architetto Massimiliano Tita, rappresentante della comunità istriana e dalmata del Veneto.
“In qualità di amministratori di questa città che abbiamo l’onore, la fortuna e il privilegio di governare – spiega il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna -, possiamo fare molto. Possiamo e dobbiamo farlo nelle scuole cittadine, nelle biblioteche, nei luoghi di incontro e scambio della nostra comunità. Non solo. Come padri e madri possiamo farlo tra i muri delle nostre case. Tutti noi, nessuno escluso, siamo chiamati a promuovere la verità storica e a educare gli altri. Dobbiamo far sì che i martiri delle foibe siano ricordati. Sempre”.