ORBETELLO – Già dal 19 febbario prossimo potranno essere attivate le idrovore in Laguna: il via libera arriva dalla Regione Toscana che, nei giorni scorsi, ha emesso un ordine di servizio in tal senso. A fare il quadro della situazione che ha reso necessario l’intervento della Regione è il consigliere delegato alla Laguna, il senatore Roberto Berardi.
«In inverno avviene un calo fisiologico del livello dell’acqua e in questo momento il livello della Laguna è al di sotto di quello del mare di 15 centimetri – afferma Berardi -. Si rende quindi necessaria una celere attivazione delle idrovore che pompano acqua per alzare il livello della Laguna e favorirne l’ossigenazione. L’attenzione sulla Laguna e sul suo intero ecosistema estremamente delicato è massima, la Laguna è un organismo che ha bisogno di cure durante tutto il corso dell’anno e che deve essere preparato all’arrivo della stagione in cui soffre maggiormente e, perciò, accogliamo con favore e soddisfazione l’ordine di servizio che prevede l’attivazione delle idrovore già dal 19 di febbraio se le condizioni meteo/climatiche lo consentiranno con l’obiettivo di portare a +20 centimetri il livello delle acque della Laguna rispetto a quello del mare».
«In attesa dell’approvazione di una legge dedicata allo specchio d’acqua lagunare, perciò, non si ferma la macchina della gestione ordinaria e l’azione dell’amministrazione a tutela dell’ecosistema – dice Berardi . Voglio spendere anche due parole riguardo il decreto legge in esame alla camera, che ha fatto ritornare il tema Laguna di Orbetello al centro del dibattito nazionale e all’attenzione del governo centrale e per questo ringrazio il ministro Gilberto Pichetto Fratin e il vice presidente della commissione ambiente della Camera dei deputati Francesco Battistoni per il loro impegno su questo fronte. Il nostro impegno, però, non finisce qui».
«Da parte mia – dice ancora il consigliere delegato – sto portando avanti il lavoro per consentire la riapertura del laboratorio scientifico sulle rive della Laguna che consenta lo studio dell’ecosistema in loco e un progetto molto articolato, per il quale ho già incassato l’assenso della Regione Toscana, Legambiente e Ministero dell’Ambiente. L’intenzione dell’amministrazione, grazie a queste operazioni che sono in cantiere, è che il modello di gestione della nostra Laguna condivisa con gli Enti competenti, le associazioni ambientaliste e il mondo accademico, diventi un progetto pilota, un esempio da esportare in tutto il Paese per i nostri ecosistemi lagunari che soffrono tutti delle stesse malattie tra cui anossia, eutrofizzazione, tutti problemi cronici con cui, periodicamente, ci troviamo a dover fare i conti».
«In Laguna – conclude Berardi – si possono sviluppare progetti sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico ed è nostra precisa volontà continuare a lavorare in tal senso con l’obiettivo di una gestione condivisa che si prenda cura non solo dell’ecosistema, ma anche delle realtà di varia natura che da quell’ecosistema dipendono».