PUNTA ALA – Una lunga scala a gradini, senza ascensore o montascale. È quella che divide i pazienti dallo studio del medico di famiglia di Punta Ala frazione del comune di Castiglione della Pescaia. A segnalare le difficoltà di accesso un lettore, Corrado Bartolini, che attraverso noi vuole sollevare il problema «delle barriere architettoniche per i residenti anziani, con problemi motori e portatori di handicap che devono accedere ai locali del medico di base».
«Andare dal proprio medico di famiglia a Punta Ala per i residenti anziani, con problemi motori o con un handicap costituisce un grave problema. I medici di base ricevono i loro pazienti in un locale all’interno della delegazione comunale al Gualdo, al primo piano (foto 1). L’accesso al locale è possibile solo con una scala a gradini (foto 2), totale assenza di un ascensore o di un montascale. Una normale visita medica dal proprio medico curante, che dovrebbe essere accessibile a tutti, per questi pazienti diventa difficoltosa, se non impossibile, a causa della presenza di barriere architettoniche».
«Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione. Il Dpr 270/2000 afferma che lo studio del medico di assistenza primaria è considerato “presidio del servizio sanitario nazionale”. A Punta Ala abbiamo già un presidio del servizio sanitario nazionale ovvero i locali (foto 3) accanto la delegazione comunale che vengono utilizzati per il servizio sanitario estivo solo tre mesi dalla Misericordia di Buriano» prosegue la nota.
«Questi locali possiedono tutti i requisiti mancanti citati sopra: hanno il parcheggio auto vicino e non hanno scale o impedimenti architettonici. L’utilizzo di questi locai potrebbe essere la soluzione al problema, anche in occasione delle votazioni politiche a cui tutti i cittadini devono poter partecipare.
Chiedo quindi al sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi di farsi partecipe di questa iniziativa verso la direzione Usl Toscana sud est per trovare un accordo di convenzione per far utilizzare tutto l’anno i locali del presidio del servizio sanitario nazionale ai medici di base per i loro pazienti».