GROSSETO – «È il momento di indagare sulle reali condizioni economiche e lavorative, nonché sul livello prestazionale del sistema sanitario toscano, ma anche sulle scelte dirigenziali che hanno determinato l’attuale modello di sanità regionale».
A chiederlo è il Movimento 5 Stelle.
«Non passa una settimana senza che gli organi di stampa siano chiamati a trattare argomenti legati al mondo della sanità, ai disservizi che gravano quotidianamente sui cittadini, alle condizioni lavorative difficilissime che gli operatori sanitari vivono ogni giorno e che gli impediscono di esaltare le proprie competenze a vantaggio di chi ha bisogno di cure e assistenza sanitaria. Ma prima di tutto c’è l’aspetto economico – fortemente legato a quello organizzativo – dell’intero sistema sanitario toscano, che sembra proprio essere il filo conduttore di tutto e che, di fronte agli occhi di un osservatore attento e ancor di più di un cittadino bisognoso di diagnosi rapide, assomiglia sempre più ad una vera e propria privatizzazione del sistema sanitario».
«Non mancano neppure precise scelte politiche e manageriali che hanno causato contrasti e prodotto effetti che non possono essere lasciati nella penombra, con il dubbio; ad esempio l’annosa questione che recentemente ha visto coinvolto il fondatore della scuola di robotica, Pier Cristoforo Giulianotti e che ci riguarda molto da vicino. Ma perché una commissione d’inchiesta? È evidente a tutti che la colpa è sempre di qualcun altro e tutti esaltano i propri risultati ottenuti. Siamo in presenza di un corto circuito, di una forte contraddizione che non permette l’emersione della verità, l’accertamento delle evidenze, oggettive e indipendenti».
«E perché una commissione d’inchiesta estesa ai territori? Perché l’esperienza sul campo è nei territori e da questi occorre partire. Una commissione d’inchiesta soltanto regionale correrebbe il rischio di fermarsi a questioni troppo generali e non avrebbe neppure le disponibilità, né gli strumenti efficaci, per affrontare un lavoro davvero importante, correndo il rischio di non porre la necessaria attenzione e le fondamentali risorse sul territorio».
«Ecco perché, con l’ordine del giorno, chiediamo al presidente del consiglio regionale e a tutti capigruppo, di istituire una commissione d’inchiesta sulla sanità toscana, che abbia una struttura ramificata a livello provinciale e che induca almeno i Comuni capoluogo di provincia ad istituire a loro volta commissioni d’inchiesta territoriali e lasciare alla commissione regionale il compito di raccogliere ed organizzare gli esiti delle inchieste locali, nonché a certificare i dati raccolti attraverso enti terzi, competenti, indipendenti, operanti fuori dalla Regione Toscana, per evitare qualsiasi tipo di conflitto o condizionamento. Per risolvere i problemi, prima dobbiamo conoscerli bene e prendere atto della loro esistenza, nonché delle cause che li generano. Le commissioni d’inchiesta servono anche a questo; contribuiscono al miglioramento della vita dei cittadini».