GROSSETO – Cultura, natura e buona tavola. La ripresa del turismo estero dà una spinta anche ai consumi nei pubblici esercizi. Nell’anno da poco concluso, gli stranieri che hanno visitato il nostro Paese hanno speso in media oltre 212 euro a persona in colazioni, pranzi, cene e aperitivi. In totale la cifra più alta dal 2019. I dati sono di Fiepet l’associazione dei pubblici esercizi aderenti a Confesercenti, sulla base di elaborazioni su dati del Cer e del Centro Studi Turistici di Firenze.
«I dati diffusi da Confesercenti sottolineano che la proposta gastronomica del nostro Paese, e del nostro territorio maremmano, è per la sua qualità e differenziazione un asset fondamentale per l’attrattività turistica – afferma Massimiliano Mei, presidente provinciale Fipet Confesercenti -, per questo da sempre Confesercenti Grosseto si è impegnata in percorsi di valorizzazione come Girogustando, e la proposta di promozione e tutela di sua maestà gastronomica, il Tortello Maremmano, per la quale ci saranno a breve novità sostanziali».
A trainare è l’aumento delle presenze estere in Italia, che lo scorso anno hanno segnato una crescita del +13,7%, attestandosi in valori assoluti oltre i 228,5 milioni, più dell’ultimo anno prima della pandemia. Una massa di vacanzieri che ha mostrato di apprezzare il nostro Paese non solo per le città ed i borghi d’arte o le spiagge e le campagne, ma anche per lo stile di vita, cucina in primis: la spesa al bar e ristorante costituisce infatti il 33% dei consumi complessivi dei viaggiatori stranieri in Italia. Una crescita che porta la spesa dei turisti stranieri al 4% di quella complessiva sul territorio, recuperando interamente i livelli pre-Covid.
Quella nei pubblici esercizi è la seconda voce di spesa in assoluto dei visitatori esteri in Italia (i viaggiatori stranieri spendono un euro su tre in un pubblico esercizio), subito dopo l’alloggio, che ne assorbe il 36%. Seguono i trasporti (11%), ma anche lo shopping nei nostri negozi, cui i turisti hanno destinato circa il 10% del totale. Circa il 6% è andato invece ad attività ricreative e culturali, mentre il 4% è stato assorbito dalla spesa per altre attività e servizi.
In generale, a consumare di più sono i turisti tedeschi. Al secondo posto i visitatori in arrivo dagli USA, seguiti da Regno Unito, Francia, Austria, Spagna e Svizzera. Seguono in classifica i viaggiatori del Canada e del Giappone.