FOLLONICA – «In città, qualsiasi città, 30 km/ora sono pochi? O troppi?» a chiederlo il Pd di Follonica che prosegue: «Gran parte d’Europa ha già deciso, metropoli, ma anche cittadine di poche migliaia di abitanti hanno adottato questa misura che presenta molteplici vantaggi e, secondo molti, nessuno svantaggio. Addirittura in Spagna grazie ad una legge del 2021 è stata approvata una modifica al codice della strada che impone il limite massimo dei 30 chilometri orari in tutti i centri urbani del paese ad eccezione delle strade a due o più corsie per senso di marcia».
«E in Italia com’è la situazione? Il codice della strada lascia la libertà ai comuni di scegliere per le proprie strade limiti di velocità diversi dai canonici 50 km/h, quindi sembra tutto facile per chi sceglie di privilegiare la sicurezza alla velocità. Lo stesso ministero infatti prevede “il limite dei 30 chilometri orari come misura chiave per ridurre gli incidenti sulle strade urbane”».
«In questo quadro cosa fa il ministro Matteo Salvini? Evidentemente preoccupato per la drammatica perdita di tempo dei poveri automobilisti di corsa per le trafficate strade delle città, ha varato una direttiva in cui vengono fissati numerosi paletti che rendono la scelta per le Amministrazioni più complessa, con un regolamento pieno di sé e di ma».
«La Lega – dichiara la segretaria del Pd Mirjam Giorgieri – con il ministro Salvini in testa, perde di vista un aspetto fondamentale che è la sicurezza nelle strade cittadine: è dimostrato che in un incidente tra auto e pedone ha conseguenze ben diverse se l’auto viaggi a 30 o 50 km/h. Nel primo caso le probabilità di salvarsi del pedone è di 9 su 10, nel secondo caso solo poco più di un pedone su 10 riesce a salvarsi! Che tipo di città immagina Salvini? Città nelle quali i pedoni devono temere le auto libere di scorrazzare ad alta velocità?»
«Rivendichiamo, come Partito democratico, l’idea di una città diversa, che parta dai bisogni di chi la abita. Per questo abbiamo promosso l’approvazione del piano della mobilità sostenibile cittadina, non sostenuto dai consiglieri della minoranza, intervenuti in consiglio per sottolinearne, a detta loro, l’inutilità. Nel piano c’è un primo embrione di proposta di città 30, con le isole ambientali, ovvero porzioni di città nelle quali la velocità è limitata e l’arredo urbano, oltre a rendere più piacevole il contesto, protegge pedoni e ciclisti. Ci sembra che non ci possa essere imbarazzo nel scegliere il limite di 30 km/h: una vita vale senz’altro più di qualche minuto risparmiato».