GROSSETO – «Fa molto piacere vedere che anche il Consiglio di Stato ribadisca ciò che noi di Fiba Confesercenti diciamo da anni: l’articolo 49 del codice della navigazione, scritto nel 1942, è una legge anacronistica, frutto di un’epoca storica fortunatamente lontana, in cui il demanio marittimo serviva per la difesa delle coste in tempo di guerra e non per il turismo balneare» afferma il presidente provinciale Fiba Confesercenti Claudio Pierini che commenta così l’ordinanza del Consiglio sull’articolo del codice della navigazione.
«Lo ripetiamo: nessuna riforma equa sul rinnovo delle concessioni demaniali marittime può essere coerente con il diritto italiano ed europeo senza prevedere il riconoscimento del valore aziendale delle nostre imprese, e questo non è possibile senza superare l’articolo 49».
E proprio il Consiglio di Stato il 17 gennaio scorso ha sospeso un bando di gara per la riassegnazione di una concessione demaniale marittima in Lazio, in quanto prevedeva la devoluzione delle opere in danno del concessionario uscente. L’49 del Codice della navigazione prevede che tali opere diventino di proprietà dello Stato, ma i concessionari balneari si battono da anni contro questa legge, in quanto la ritengono un esproprio a tutti gli effetti, oltre che una norma inattuale.
Nella sua pronuncia, il Consiglio di Stato ha anche sottolineato che contro l’articolo 49 è pendente un rinvio pregiudiziale presso la Corte di giustizia dell’Unione europea, il quale ha espresso svariati dubbi sulla conformità di questa norma al diritto europeo.
Inoltre, sottolinea l’ordinanza di Palazzo Spada, «l’ordinamento nazionale appare decisamente orientato a salvaguardare le ragioni giuridiche ed economiche dei soggetti che hanno realizzato investimenti nelle aree demaniali in concessione, mediante la corresponsione di un indennizzo, come stabilito per legge ancorché nel contesto delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative e sportive, ma con statuizione avente portata sistematica generale, che sottolinea, in particolare, il rilievo degli investimenti, del valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali e immateriali facenti parte del compendio aziendale del concessionario».
Secondo Fiba questa è «Una scelta che restituisce dignità alle imprese balneari – dichiara Simone Guerrini, presidente Fiba – Confesercenti Toscana -. Fiba Confesercenti è stata l’unica associazione di categoria che ha iniziato il percorso “no art. 49” dal 2015 grazie all’aiuto di tutti i propri associati e alla collaborazione con Confesercenti Toscana. Dopo tanti anni, finalmente siamo arrivati ad un tassello importante nel riconoscimento delle nostre aziende sotto ogni aspetto. Questo percorso, lungo e tortuoso, finalmente ci ha dato ragione sul nostro pensiero in tutti questi anni. Per noi, Fiba Toscana, è una grande vittoria anche in virtù di quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi».