GROSSETO – Ospiti speciali questa mattina in Comune: i ragazzi della seconda D dell’istituto Fossombroni e due insegnanti sono infatti stati accolti in Municipio per una visita guidata.
All’ingresso del palazzo gli studenti hanno potuto osservare le pietre d’inciampo dedicate a tre deportati politici grossetani uccisi nei campi di sterminio tedeschi: Albo Bellucci, Giuseppe Scopetani, Italo Ragni. I ragazzi si sono soffermati anche davanti al bassorilievo realizzato dallo scultore Tolomeo Faccendi e alla targa in ricordo delle vittime delle foibe donata al Comune dalla famiglia dell’esule Eleonora Millo Trotta. Poi, la scolaresca ha visitato il museo della boxe, la stanza della giunta (presenti gli assessori a Sociale e Bilancio Sara Minozzi e Simona Rusconi) e quella del sindaco. È stata l’occasione per ripercorrere brevemente la storia dei martiri di Maiano Lavacchio: nell’ufficio del primo cittadino si trova infatti la lavagna dove i fratelli Matteini, prima di essere ammazzati per aver rifiutato l’arruolamento nelle file della Repubblica Sociale, scrissero l’ultimo saluto alla propria madre.
I giovani, accompagnati dal presidente del Consiglio Fausto Turbanti, hanno anche visitato il cuore dell’Amministrazione: la sala dove si riunisce l’assemblea cittadina. Lì, grazie a una simulazione ad hoc, hanno potuto vivere le dinamiche di un’assemblea consiliare con tanto di presentazione di delibera di giunta, discussione e voto finale. La mattinata si è conclusa con alcune domande al presidente Turbanti sul ruolo del sindaco e dei consiglieri e sulle modalità di svolgimento delle sedute.
“È sempre un piacere – sottolinea Turbanti – accogliere i giovani nella sala del Consiglio e far conoscere loro il luogo in cui si prendono decisioni per la città. Ringrazio le insegnanti e la dirigente scolastica dell’istituto Fossombroni per l’interesse. Mi piacerebbe che alcuni di questi ragazzi prendessero spunto da questa giornata per interessarsi e appassionarsi alla vita nelle istituzioni. Ma qualunque sarà il percorso che sceglieranno, li invito a non fermarsi mai davanti alle difficoltà. E soprattutto li invito ad ascoltare i professori, a fare domande e a non aver paura di provare o sbagliare”. Infine l’appello: “Mettete sempre passione e impegno in tutto quello che fate, cari ragazzi: perché è solo così che potrete realizzare i vostri sogni e, magari, rendere migliore anche questa città”.