FOLLONICA – Un traguardo di tutto rispetto per un personaggio che ha visto e ha fatto la storia del Novecento. Il partigiano Gennaro Barboni ha infatti compiuto cento anni il 16 gennaio e alla Fonderia Uno di Follonica è stata organizzata una grande festa per celebrare la sua dedizione, nell’ottantesimo anno dalla Liberazione della città.
«Ringrazio tutti per la partecipazione – ha detto Gennaro Barboni -. Sono nato nel 1924 e sin da giovane mi sono impegnato nella lotta antifascista e nella difesa dei valori democratici. Il mio invito è semplice: occorre che ognuno di noi si impegni per portare avanti azioni concrete e per potenziare la democrazia, che negli ultimi tempi si è indebolita ai danni delle masse popolari, dei giovani e delle donne. Sono uno dei pochi partigiani ancora in vita e la mia speranza e di poter continuare con il mio impegno ancora per qualche anno».
Con una lucidità invidiabile, di fronte ad un vasto pubblico, Barboni ha poi condotto una vera e propria lezione di storia e ha raccontato la sua esperienza personale, dal rischio di perdere il lavoro per aver scioperato insieme ai colleghi insegnanti nel ’42 fino all’adesione al gruppo di partigiani che liberò la città di San Severino Marche, passando poi alla sua esperienza politica e di divulgazione negli anni successivi al fascismo.
«Dobbiamo avere l’accortezza di analizzare la situazione di oggi – ha concluso Barboni -. Servono leggi adeguate che realizzino i principi base della Costituzione che il governo attuale vuole indebolire. Il popolo maremmano deve fare un salto di qualità affinché le cose possano migliorare nella nostra provincia: dobbiamo impegnarci e unirci per risolvere i problemi».
«Ringrazio Gennaro e le persone come lui, per averci consegnato un Paese democratico e antifascista – ha dichiarato l’assessore regionale alla Memoria Alessandra Nardini -. Abbiamo ancora davanti agli occhi le scene inammissibili di Acca Larenzia e sappiamo di avere un problema se le nostre istituzioni non riescono a definirsi apertamente antifasciste. Dobbiamo prenderci tutti un impegno: quello di non accettare chi dice che il fascismo appartiene solo al passato e chi porta avanti tentativi di negazionismo e revisionismo. Non dobbiamo restare indifferenti».
«Penso che Gennaro abbia una forza incredibile – afferma l’assessore alle Politiche culturali di Follonica Barbara Catalani -. Rimane una delle persone più moderne che conosca, riporta il nostro sguardo sulla via giusta e non parla mai di percezione, ma porta dati e fatti, racconta la storia e ci insegna cosa dobbiamo difendere e cosa ci dobbiamo riprendere»
«Potremmo avere l’impressione che Gennaro sia monolitico, di pietra, ma la verità è che lui è il più giovane di tutti qui – commenta Luciano Calì di Anpi Provinciale -. Lui ci chiede sempre di essere pragmatici, presenti nella realtà e spesso ci spinge ad essere più attivi dal punto di vista politico. Ciò significa essere consapevoli del lavoro che si svolge, non tanto come componenti di varie associazioni, ma come cittadini. L’Anpi è fortemente impegnata per la pace, proprio perché, come testimonia Gennaro, in molti hanno perso la vita per raggiungerla».
A ringraziare Barboni per il suo lavoro di divulgazione, svolto da anni anche nelle scuole, anche il presidente di Anpi Follonica Claudio Bellucci e il dirigente di Anpi Nazionale Michele Petraroia. Un omaggio particolare poi è arrivato da Igino Colonnelli dell’Anpi di Matelica, amico di Barboni sin dai tempi in cui viveva nelle Marche, prima del trasferimento a Milano e poi a Follonica nel 1984. Tra i vari regali una foto che lo ritrae in uno dei suoi impegni politici a Matelica e una maglietta con su stampata una foto del Battaglione Mario di cui ha fatto parte.
Tra gli applausi dei presenti, la serata si è conclusa con un rinfresco a cura della cooperativa Il Melograno, con il taglio della torta e la musica dei Sonatori della Boscaglia. Potete vedere alcuni momenti significativi dell’evento grazie agli scatti di Giorgio Paggetti.