MASSA MARITTIMA – “Ma quale nuovo crollo delle Mura? Si tratta di un’operazione controllata di disgaggio”. Il sindaco di Massa Marittima replica alle accuse della minoranza, che a mezzo stampa aveva lanciato l’allarme sulla caduta di un secondo pezzo di mura.
“La minoranza ha preso l’ennesimo abbaglio – ironizza il sindaco, Marcello Giuntini –. Confondere un disgaggio con una frana non fa onore in un comune come il nostro con una lunga tradizione mineraria. Gli esponenti dell’opposizione dimostrano ancora una volta di svolgere il loro compito con superficialità, senza verificare il reale stato delle cose. A forza di voler stare tutti i giorni sui giornali, ne stanno scrivendo parecchie di stupidaggini”.
“In realtà – spiega il sindaco – sono ripresi in questi giorni i lavori in via Chiassarelli dopo la lunga sospensione richiesta dalla Prefettura di Grosseto, a seguito dell’allarme bomba che era stato lanciato lo scorso agosto da un cittadino. Da quella segnalazione oltre alla sospensione dei lavori il Comune ha dovuto sostenere una serie di spese onerose aggiuntive per le verifiche necessarie, e per il noleggio del contrafforte. Constatato che l’ordigno bellico non è presente nell’area di cantiere abbiamo chiesto alla Prefettura l’autorizzazione a ripartire con i lavori e ci è stata concessa. A quel punto ci siamo riorganizzati con la ditta per trovare una modalità condivisa con la Soprintendenza di consolidamento provvisorio delle mura, ad esito dei saggi effettuati”.
“Le lavorazioni presupponevano il disgaggio preliminare, ovvero lo smontaggio delle pietre pericolanti, operazione necessaria affinché gli operatori della ditta possano lavorare in sicurezza – dichiara il sindaco -. Quindi semplicemente sono ripartiti i lavori, non c’è stato nessun ulteriore crollo. Siamo stati fermi per diversi mesi a seguito dell’allarme bomba nell’area di cantiere, che fortunatamente si è rivelato infondato. D’altra parte, non potevamo procedere diversamente e le verifiche sulla presenza della bomba non sono ancora concluse, perché con il Genio Militare dovremo procedere anche al controllo delle aree limitrofe al cantiere, in considerazione del fatto che l’ordigno non era presente lì dove segnalato”.