AMIATA – Si chiama Castaneoturismo (Castanicoltura con Nuovi servizi Ecosistemici, Organizzata per il Turismo) ed è un progetto pilota che ha come obiettivo la valorizzazione economica dell’agrobiodiversità del castagneto e della multifunzionalità dell’impresa castanicola. Lo scopo prioritario del progetto è il mantenimento e il miglioramento costante della castanicoltura da frutto come attività produttiva, introducendo alcune attività di diversificazione (turistica, sociale, commerciale ecc.) che possono supportare il reddito dell’agricoltore e aumentino le funzionalità ecosistemiche associate ad una gestione sostenibile dei castagneti da frutto, attraverso una riorganizzazione della gestione delle superfici produttive. Il progetto è stato finanziato recentemente dalla Regione Toscana ed è stata costituita il 17 gennaio un’associazione temporanea di scopo fra tutti i partecipanti per la gestione coordinata del medesimo.
A collaborare in maniera sinergica sono diversi soggetti a partire proprio dai quattro imprenditori agricoli coinvolti, Mirco Fazzi, Roberto Ulivieri, Francesco Monaci e Roccone S.r.l. Società Agricola, lo studio Agricis che si occupa del coordinamento delle attività con il dottore forestale Giovanni Alessandri, il dipartimento Dagri dell’Università di Firenze con la professoressa Silvia Scaramuzzi, il dipartimento Dafne dell’Università della Tuscia – Viterbo con il professor Rodolfo Picchio, l’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata Igp.
“E’ questa una prima sperimentazione coordinata in Toscana di diversificazione dell’attività castanicola seguendo la scia dell’enoturismo prima e dell’oleoturismo poi – spiega Giovanni Alessandri – con l’obiettivo di integrare il reddito del castanicoltore, martoriato dai cambiamenti climatici in atto e frenare l’abbandono dell’attività castanicola sul territorio”.
Lo scopo è dare vita a nuove attività extra-agricole legate ai castagneti che producano reddito. “Castaneoturismo si prefigge di supportare l’economia del settore castanicolo – conclude Roberto Ulivieri, presidente dell’associazione per la valorizzazione della castagna del Monte Amiata Igp – ammodernandolo e rendendolo competitivo negli scenari futuri, tenendo anche conto dei cambiamenti climatici in atto; evidenziando come solo con l’apporto d’innovazione si può dare lustro a settori considerati “arcaici” e redditizi in tempi moderni, favorendo le economie locali e drenando, la sempre maggiore tendenza all’abbandono delle aree rurali, a causa della scarsità di reddito”.