SCARLINO – “La situazione è davvero drammatica, forse è il momento più critico nella storia di Venator, ma lavoreremo con impegno alla trattativa sindacale che sarà portata avanti in queste settimane, per garantire la maggiore tutela possibile ai lavoratori e un futuro, in questo territorio, all’impresa”. Gian Luca Fè, segretario generale di Femca Cisl Grosseto, non usa mezzi termini e commenta così la riunione che si è svolta oggi, martedì 16 gennaio, tra i rappresentanti della multinazionale e le organizzazioni sindacali.
“Abbiamo presentato una serie di proposte alle quali Venator risponderà nei prossimi giorni per la gestione di questi sei mesi di cassa integrazione per crisi. Una decisione presa, come hanno avuto modo di ribadire i vertici dell’azienda, per la questione dello stoccaggio, in prima istanza, unita però a una crisi del mercato che, chiaramente, pesa sulla produzione”.
C’è stata unitarietà di intenti, da parte delle organizzazioni sindacali, in questa prima fase della trattativa: “Serve davvero – prosegue Fè – un’assunzione di responsabilità da parte di tutti: l’azienda deve dare seguito al suo intento di continuare a lavorare sulla progettazione per lo smaltimento dei gessi rossi; gli organi preposti e le istituzioni a vari livelli devono essere veloci nel dare risposte circa i percorsi autorizzativi, in particolare per il sito di stoccaggio di Scarlino, perché altrimenti, alla fine dei sei mesi di cassa integrazione, il futuro dell’impresa sarà facilmente delineabile”.
Con la cassa integrazione per crisi su 226 dipendenti attuali dell’impresa, il corrispettivo di 41 persone sarà al lavoro, “full-time equivalent”, in alcune attività essenziali, compresa la parte tecnica di progettazione rispetto alle autorizzazioni necessarie per continuare a produrre e stoccare nel Grossetano: “E questo – precisa Fè – è un punto essenziale nella prospettiva di ripresa”.
“Abbiamo presentato oggi in trattativa – prosegue – in maniera unitaria le nostre richieste che sono: l’anticipo del trattamento economico della cassa integrazione, la possibilità che le ferie vengano gestite, anche per ridurre l’impatto economico sui lavoratori della procedura, un’integrazione rispetto al trattamento di cassa integrazione, proporzionale all’effettivo utilizzo della stessa, per alleviare soprattutto il disagio di chi sarà in cassa a zero ore, la possibilità di continuare a maturare i ratei e, come Femca Cisl, abbiamo richiesto che il periodo di fermo dal lavoro possa essere utilizzato per fare formazione e riqualificare il personale, attraverso il bando 2023 di Fondimpresa. Questo punto è fondamentale, proprio in vista di una ripresa dell’attività”.
Nei prossimi giorni, quindi, con il prosieguo della trattativa, che riprenderà giovedì 18 gennaio, i lavoratori avranno una serie di risposte sulla loro situazione e sugli eventuali progetti migliorativi che l’azienda accetterà di portare avanti. “Intanto – conclude Fè – il nostro impegno continua con ancora più determinazione e unità per tutelare i lavoratori di Venator, le loro famiglie e, più in generale, l’economica di un intero territorio”.