GROSSETO – «Il tumore alla cervice uterina rappresenta il quarto tumore di tutti i tumori femminili – dice la dottoressa Roberta Di Rocco, UOC Oncologia medica Ospedale Grosseto -. Ogni anno sono circa 3 mila le nuove diagnosi di questo tipo di tumore e circa 50 mila donne convivono con questa malattia dalla quale si può guarire solo se diagnosticata in fase iniziale quando la chirurgia, integrata con trattamenti adiuvanti come chemioterapia e radioterapia, riescono ad eradicare la malattia. Ad oggi le diagnosi in fase avanzata sono ancora troppe, al punto che gli obiettivi dei nostri trattamenti non sono sono più la guarigione ma ritardare la progressione della malattia e il controllo della sintomatologia che va ad inficiare, in molti casi, la qualità di vita delle nostre pazienti».
«Ecco perché dobbiamo giocare in anticipo con la prevenzione – prosegue la dottoressa Di Rocco -. Oggi il tumore della cervice è facilmente prevenibile grazie sia alla vaccinazione di tutti i soggetti asolescenti, di sesso femminile e maschile, che allo screening Hpv e al pap test previsti dal piano sanitario nazionale per fasce di età. L’obiettivo dell’Oms è di ridurre del 40 per cento l’incidenza di questo tipo di tumore nei prossimi 20 anni».
«Nel mondo occidentale il numero dei casi e quello dei decessi continuano a diminuire – prosegue la dottoressa Di Rocco – grazie soprattutto al Pap-test e alla successiva introduzione del test per la ricerca del dna di Papillomavirus (Hpv), due esami molto efficaci per la diagnosi precoce».
La vaccinazione è consigliata a partire dagli 11 anni compiuti perché la risposta immunitaria in questa fascia di età è maggiore e quindi il beneficio è massimo. Gli effetti collaterali che possono manifestarsi in seguito alla vaccinazione (leggero arrossamento nel luogo dell’iniezione e talvolta qualche linea di febbre) sono modesti e generalmente di breve durata.
La vaccinazione è su invito diretto dell’Azienda Usl, oppure può essere effettuata su richiesta dei genitori ai centri vaccinali dedicati dell’Azienda Usl o al Pediatra o al Medico di famiglia. La gratuità per i maschi è fino ai 18 anni. Dopo sarà possibile effettuarla mediante pagamento di un ticket.
Per le femmine, la chiamata al primo screening per la citologia cervicale (Pap test), all’età di 25 anni, rappresenta una opportunità per verificare lo stato vaccinale contro l’Hpv e, se non vaccinate, di sottoporsi gratuitamente alla vaccinazione.
«Dobbiamo ricordare che il vaccino non sostituisce lo screening periodico per il tumore del collo dell’utero (Pap Test e Hpv-dna) – puntualizza la dottoressa Roberta Rosati, responsabile coordinamento tecnico screening oncologico Grosseto Uoc Prevenzione Screening -. Il vaccino antiHpv protegge dalle lesioni maligne e benigne e si integra con programmi di diagnosi precoce».
Per chi, in età compresa fra i 25 e i 33 anni, non ha effettuato Pap Test da almeno tre anni e chi ha fra i 34 e i 64 anni non ha eseguito test Hpv negli ultimi 5 anni, può contattare il Centro Screening Asl Tse di Grosseto e fissare un appuntamento per eseguire il test in modo gratuito al numero 0564 486486