SCARLINO – “In questi giorni, ho incontrato numerose persone coinvolte nelle responsabilità aziendali di Venator, compresi i sindacati e le associazioni del settore. Partecipando all’assemblea dei lavoratori di ieri, ho percepito la preoccupazione e lo smarrimento tra gli operai, ma contemporaneamente ho notato il senso di responsabilità degli amministratori e dei politici presenti, nel risolvere la situazione che potrebbe portare alla chiusura di un’azienda fondamentale per il nostro Pil territoriale”: è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani.
“La notizia della procedura di cassa integrazione (CIGS), che scatterà direttamente a marzo, ha generato ulteriore incertezza nelle comunità locali, nell’indotto del Casone e soprattutto tra i lavoratori. Ieri pomeriggio, nella mensa aziendale, ho osservato occhi smarriti, ma colmi di dignità e la volontà di credere ancora nelle istituzioni, in Venator e soprattutto nel prodotto (biossido di titanio) che hanno contribuito a generare nel corso degli anni. Nei prossimi sei mesi, dobbiamo agire con prontezza, assumendoci ciascuno la propria responsabilità. È certo che dovremo anche offrire aiuto a chi, inevitabilmente, avrà difficoltà ad averlo da solo. Tuttavia, come ho sottolineato ieri all’assemblea dei lavoratori, spetta all’azienda fare la prima mossa presentando progetti volti a favorire la ripartenza e la riduzione degli scarti di produzione, in particolare quelli relativi ai gessi rossi”
“E’ infatti fondamentale che i progetti siano accompagnati da una programmazione chiara di riduzione del gesso e, soprattutto, è necessario che l’azienda programmi investimenti di ricerca ed innovazione tecnologica per ridurre al minimo la produzione dello scarto, per dare una prospettiva lungimirante e definitiva alla sua stessa attività. Posto che ‘l’opzione zero’ non esiste, allora si lavori sin da subito, oltre ad una soluzione ‘bridge’, alla progettazione di un sito di stoccaggio definitivo. Tutto il territorio deve lavorare in questa direzione. Noi saremo al loro fianco, collaborando per trovare soluzioni e affrontare questa vertenza con determinazione. Il compito che ci siamo posti ieri è chiaro: dobbiamo lavorare insieme per salvare la fabbrica, preservare l’azienda e, soprattutto, tutelare il patrimonio più prezioso, la straordinaria specializzazione dei numerosi lavoratori di Venator e dell’intero indotto”: conclude Marco Simiani.