GROSSETO – Quasi tutti i costruttori d’auto al mondo, stanno virando dai classici motori che utilizzano combustibili fossili ai motori elettrici. Una prima differenza, che non è da poco, netta, chiara, sicuramente approvata da tutti, è l’efficienza energetica dei motori elettrici.
Detto in parole povere, riescono a trasferire al movimento degli alberi motore all’incirca il 90/95% dell’energia fornita (in termini di potenza). Quindi, grazie a ciò, un utente medio, potrebbe subito dire di abbandonare immediatamente i motori che fino ad oggi ci hanno accompagnato nella vita e passare appunto a questa nuova tecnologia. Fin qui fila tutto liscio.
Ovviamente i contro che tutti gli esperti del mercato stanno valutando, sono tanti. Il principe dei “contro” è l’alimentazione delle auto elettriche, ovvero le batterie. Questi oggetti sono comunque fatti da materiale che si trova in natura (guarda caso gran parte ad est dell’ emisfero) ed hanno più o meno una vita di funzionamento che può variare da tanti fattori. Allo stato attuale tanti produttori stanno aumentando l’autonomia delle batterie (ovvero quei cicli di funzionamento fino alle ricariche successive necessarie) ma ancora sono molti i problemi legati all’ambiente, alle temperature, agli incidenti, all’affidabilità in alcune condizioni climatiche particolari.
Fin qui nessuno può dire il contrario. Quello che però non vogliamo vedere in questo articolo che stiamo leggendo, è la parola “quasi” che ho inserito nel primo periodo. Perché ho detto “quasi”? Perché ovviamente arrivare al 2035 con veicoli totalmente elettrici e pienamente soddisfacenti alle nostre esigenze (cosa che grazie alle continue ricerche avverrà di sicuro) è una prerogativa solo del vecchio continente, ovvero la nostra amata Europa.
Lo sapevate che in tutto il resto del mondo continueranno a viaggiare con i motori classici (diesel, benzina, gas)? Quindi intorno al nostro continente ci sarà comunque quello smog che potrà essere semplicemente spostato verso le nostre terre con il vento? Chiedo scusa ma qualcosa non torna in questa fase.
Noi facciamo di tutto per diminuire lo smog, diminuire le malattie prodotte da esso, diminuire l’utilizzo di combustibili fossili, per poi ritrovarci comunque 4/5 della Terra che non aderiranno al programma? Qualcuno sui giornali classici e non, da il giusto peso a questo problema? Cara Greta, ti scrivo…