MASSA MARITTIMA – “Il comportamento ostile assunto dall’Avvocatura dello Stato nei confronti dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste equivale al tentativo, incomprensibile e inaccettabile, di annichilire la memoria ed ogni sua forma, espressione, traccia, testimonianza, che da 80 anni grida giustizia e verità”.
Così tuonano gli amministratori comunali di oltre venti Comuni toscani, teatro di stragi nazifasciste e deportazioni nel 1944, tra i quali il Comune di Massa Marittima, riuniti nella Rete della Memoria delle stragi nazifasciste.
Gli amministratori prendono posizione contro il ricorso all’appello dell’Avvocatura di Stato che si è costituita in giudizio ed ha bloccato l’iter giudiziario delle prime sentenze italiane emesse a favore dei risarcimenti dei familiari. Una delle prime sentenze a cui si è opposta l’avvocatura è quella delle sorelle Mannini di Niccioleta. L’assessore Ivan Terrosi ha preso parte in rappresentanza del Comune di Massa Marittima all’incontro che si è svolto lo scorso 5 gennaio, presso la sede del Consiglio regionale della Toscana per fare il punto e concertare le azioni successive. Insieme al consigliere regionale Massimiliano Pescini, supportati dal senatore Dario Parrini, gli amministratori dei Comuni interessati della Toscana e dell’Emilia-Romagna hanno dato vita ad un nuovo coordinamento dei territori colpiti dalle stragi nazifasciste, esteso su scala nazionale. I Comuni hanno inoltre stabilito un piano di azioni congiunte come rete unitaria e compatta per tutelare la memoria e sostenere le istanze dei familiari delle vittime.
“Nel 2022– spiega Ivan Terrosi, assessore del Comune di Massa Marittima – il governo Draghi con decreto-legge ha istituito un fondo di 55milioni di euro, poi saliti a 61milioni, per i risarcimenti dei familiari delle vittime di stragi nazifasciste. Grazie a questa legge nei mesi scorsi alcuni familiari hanno fatto causa allo Stato chiedendo e ottenendo un risarcimento. Emblematico è il caso delle orfane Mannini di Niccioleta che con sentenza del tribunale di Firenze si sono viste riconoscere il diritto ad un risarcimento di 270mila euro a testa. Questa sentenza è una delle prime a cui si è opposta l’avvocatura di Stato”.
“Ovviamente nessun risarcimento economico può ripagare una violenza così grave come quella subita – prosegue Ivan Terrosi –. Maria Pia e Giuliana Mannini, ad esempio, dopo l’uccisione del padre finirono in istituto, non avendo neppure la madre. Ma questa è solo una delle tante storie drammatiche che hanno irreversibilmente segnato i Comuni teatro di stragi nazifasciste. Per questo Massa Marittima insieme a tutti gli altri Comuni della Rete porterà avanti una battaglia di civiltà, resistenza e memoria contro l’inaccettabile presa di posizione dell’Avvocatura di Stato. Stando dentro la Rete il Comune di Massa Marittima ha la possibilità di far sentire la sua voce ancora più forte. Ringraziamo il presidente del consiglio regionale toscano, Antonio Mazzeo che si è preso l’impegno di portare la questione in Consiglio e il senatore Dario Parrini che sta chiedendo al Governo Meloni di rompere il silenzio assordante dietro cui si è trincerato e di prendere posizione pubblicamente”.