GROSSETO – In uno scenario economico tra luci ed ombre, Confcommercio Grosseto traccia un bilancio dell’anno che si è concluso e lancia le nuove sfide per il 2024 che è appena iniziato.
L’associazione parte da un quadro generale non positivo: dai dati camerali (Demografia d’impresa III trimestre 2023) emerge che le imprese del commercio attive in provincia di Grosseto sono 5.027, il decremento registrato è del 2%, tanto che si parla di “discesa senza fine”. Anche la ristorazione dall’anno scorso ha invertito la sua pluriennale crescita.
“Questo è ciò che succede sul nostro territorio – commenta Giulio Gennari, presidente Confcommercio Grosseto – così come nel resto d’Italia. Anche se non mancano segnali positivi, come la tenuta dell’occupazione e un’inflazione che continua a rallentare la sua corsa, questi dati ci dicono chiaro e forte che non più possibile aspettare. C’è bisogno di un sostegno importante e sostanzioso da parte del Governo, così come è stato fatto per far ripartire l’edilizia; servirebbe un intervento ‘shock’, un intervento legislativo, una misura forte anche per il commercio. La nostra Associazione sta impegnandosi moltissimo per chiedere quell’aiuto che i piccoli imprenditori meritano perché sono la spina dorsale della nostra economia. Parlo dei commercianti, così come dei ristoratori, degli albergatori e degli altri gestori delle strutture ricettive turistiche, dei balneari, degli agenti di commercio, degli agenti immobiliari, degli alimentaristi, dei liberi professionisti ecc”.
Gennari si sofferma poi sui negozi di prossimità, e dopo averne elogiato il valore, commenta: “Per proteggere i negozi di vicinato, sempre più a rischio, e, di conseguenza, i nostri centri storici e i nostri quartieri, c’è bisogno di decontribuzioni, regimi fiscali di vantaggio, sgravi importanti sugli oneri a carico dei datori di lavoro anche sui contratti a termine, che significa anche buste paga più alte e ripresa dei consumi, una diminuzione del costo del credito per far ripartire gli investimenti. Intanto non ammettiamo più ritardi sul tema dell’azzeramento completo dei costi sulle transazioni dei pagamenti elettronici che ricadono sulle spalle degli esercenti e che aspettiamo da troppo tempo. Nella sostanza, c’è bisogno dell’impegno di tutti, e qui mi rivolgo anche ai nostri amministratori pubblici che possono contribuire fattivamente in molti modi, non solo con sgravi per il suolo pubblico. Ciò che chiediamo loro è soprattutto di collaborare, di lavorare al nostro fianco per disegnare un futuro per le attività produttive locali”.
Confronto continuo e collaborazione tra associazione ed enti locali è anche alla base di un altro progetto denominato “Cities” con il quale Confcommercio Imprese per l’Italia sta costruendo una rete di competenze interdisciplinari sui temi delle città e delle economie urbane.
“Contro lo spopolamento dei centri storici – spiega Giulio Gennari – intendiamo promuovere una nuova visione degli spazi del commercio, sostenendo strategie territoriali per migliorare l’ambiente urbano e la vita dei cittadini. Ad esempio, lavoreremo sullo spazio pubblico che, ripensando all’identità e all’immagine delle vie commerciali e alla riattivazione dei fondi sfitti, dovrà essere innovativo”.
Il presidente provinciale di Confcommercio torna poi sul concetto di “rispetto”. “Mai ci stancheremo di dire che i commercianti sono l’anima delle città – ribadisce Gennari – Le luci accese dei negozi, dei bar, dei ristoranti, delle attività commerciali in genere, non solo sono belle, sono fonte di sicurezza per i passanti, sono la vita delle nostre comunità. Confcommercio Grosseto, e lo dico con orgoglio da Presidente, ha contribuito a riaccendere tante luci, nelle vie del centro storico di Grosseto, nei piccoli paesi, dalla montagna al mare: non parliamo solo di luminarie natalizie, ma di riaperture di attività e di start up. Anticipo che in questo 2024, anche se in realtà lo abbiamo già iniziato a fare, Confcommercio Grosseto accenderà un faro, quello dell’opinione pubblica, sugli imprenditori della provincia di Grosseto, sugli associati che, con le loro storie che parlano di resilienza o di successi, di cadute e di ripartite, di fortuna o di talenti, saranno sempre più protagonisti. Che ci si ritrovi perché tramandata da padre in figlio, o che ci si arrivi spinti dalla necessità o inseguendo un sogno, fare impresa è sempre una sfida bellissima”.