GAVORRANO – Il mondo del calcio ha perso uno dei suoi idoli: Franz Beckenbauer, il “Kaiser”, è morto nella giornata di ieri, 8 gennaio, all’età di 78 anni. Si è spenta una leggenda del calcio tedesco.
Beckenbauer era diventato campione del mondo sia da giocatore che da allenatore.
Capitano del Bayern München ad appena 20 anni, cinque titoli nella Bundesliga, tre Coppe dei Campioni, due volte miglior giocatore d’Europa, e poi la vincita dei Mondiali del 1974 contro l’Olanda, fino a diventare commissario tecnico della Germania che portò la squadra a vincere la Coppa del mondo nel 1990. La storia dei suoi successi sportivi è lunga e quasi unica.
Beckenbauer era un vero “bavarese doc” (era nato a Monaco di Baviera), ma era anche amante della Maremma dove aveva delle amicizie importanti, in particolare è stato più volte ospite del Pelagone Hotel & Golf Resort di Gavorrano perché con il proprietario del resort, Falk Raudies, lo legava una lunga e profonda amicizia.
A Gavorrano nel 2017 Beckenbauer, insieme a Hansi Müller, si era prestato come testimonial per un weekend di footgolf, una disciplina che coniuga entrambe le sue passioni; il calcio e il golf. Oppure nel 2020 quando Franz Beckenbauer, Lothar Matthäus, Andy Brehme and Rudi Völler avevano scelto proprio il Pelagone per festeggiare l’anniversario della Coppa del mondo di Calcio del 1990.
Colpiscono le parole di Falk Raudies che ieri ha scritto e pubblicato una lunga lettera d’addio al suo amico Franz sul profilo Facebook del resort:
Caro Franz,
sto tremando mentre scrivo queste righe. Le lacrime mi scendono dal viso. La notizia della tua morte mi sta colpendo duramente. Sei per me una delle persone più meravigliose che ho avuto l’onore di conoscere. Prendevi le cose con leggerezza, mentre io pensavo sempre come fa a prendere tutto con disinvoltura.
La debacle del mondiale ti aveva fatto tanto male, mentre tu volevi soltanto portare la competizione nel nostro paese. Ti aveva colpito duramente eppure hai detto: “Beh, finirà prima o poi, devi guardare avanti. Litigare non vale la pena, perché il nostro tempo è troppo breve”.
Non mi sarei mai sognato che tu e Heidi veniste a Mallorca per il nostro matrimonio nel 2018. Ma appena arrivati hai detto “Certo che saremmo venuti, dopotutto siamo stati invitati”.
I campioni del mondo del 1990, seduti tutti come una piccola famiglia in Toscana al Pelagone, ti guardavano ancora con ammirazione, eri il loro Kaiser. E la standing ovation alla sera nella tenda per la tua canzone “Gute Freunde kann niemand trennen” (Nessuno può dividere i buoni amici, ndr). Tutti questi sono stati momenti di gratitudine, così meravigliosi. Ma la serata più bella e preziosa è stata sulla terrazza della tua tenuta vinicola in Sudafrica, dove mi hai raccontato tutto del mondiale. Mi hai detto che Pelé era il miglior calciatore del mondo, ma ai miei occhi eri tu. Stavamo andando a giocare a golf quando hai detto: “Beh, almeno contribuirò al divertimento”. Tutti questi erano momenti in cui ho soltanto ascoltato, silenziosamente pensando fra me e me che fossi una delle persone più grandi, calorose, disponibili, di buon cuore, di successo e modeste che abbia mai incontrato. Per questi pochi momenti, per questo tempo ti ringrazio. Auguro a te, cara Heidi, cara Francesca, caro Joel tutta la forza che possa esistere. Riposa in pace, caro Franz. Vivrai sempre nei nostri cuori. La tua storia non finisce oggi.
(Traduzione dal tedesco a cura del redattore)