FOLLONICA – 21.586 tra spettatori e spettatrici, 65 tra spettacoli e concerti, 40 residenze, masterclass, laboratori e corsi, 22 saggi, 16 incontri pomeridiani con il pubblico e 13 eventi di natura varia, tra i quali non manca il Centenario del Comune di Follonica: questi sono solo alcuni dei numeri che hanno caratterizzato il Teatro Fonderia Leopolda durante l’anno che si è appena concluso.
Il 2023 è stato un anno di eventi e attività che hanno tenuta accesa la luce all’interno dell’Ilva, con 217 giornate di apertura. Non solo: il Teatro Fonderia Leopolda ha anche organizzato 13 spettacoli per ragazze e ragazzi, 5 convegni e conferenze, 2 eventi espositivi, 5 presentazioni di libri, 1 concorso musicale e 11 cene in teatro. E, ovviamente, la stagione teatrale in programma prosegue anche nel 2024.
«Il teatro è nato dal recupero della Fonderia Leopolda, ex fabbrica della ghisa, grazie al progetto dell’architetto e designer Vittorio Gregotti – spiega il sindaco Andrea Benini – e ha iniziato ufficialmente le sue attività a giugno 2015, alcuni mesi dopo la mia prima elezione a sindaco di Follonica. Durante questi anni abbiamo visto il teatro crescere, evolversi e migliorarsi. Oggi possiamo dire di avere un fiore all’occhiello, un luogo di cultura frequentato e apprezzato. E i numeri lo evidenziano: oltre 21 mila tra spettatori e spettatrici in un solo anno di attività è un dato importante, che dimostra l’accoglienza data dalla città al programma culturale offerto».
«I bilanci sono d’obbligo quando termina un anno di lavoro – commenta l’assessora alle politiche culturali Barbara Catalani – e ancora di più quando si arriva alla fine di un mandato amministrativo. In questi anni abbiamo visto crescere il Teatro Fonderia Leopolda, a partire dall’apertura del 17 ottobre 2014, con l’indimenticabile concerto di Franco Battiato. Grazie all’impegno di tutte e tutti, con l’esperienza, la dedizione e la passione di Eugenio Allegri, il teatro è oggi diventato un punto di riferimento per la cittadinanza. Un teatro aperto, come dimostrano i numeri, rivolto ad un pubblico vasto ed eterogeneo. L’augurio per il 2024 è quindi quello di continuare il percorso sulla strada tracciata, guardando al futuro di un luogo al quale abbiamo tenuto e teniamo enormemente».