GROSSETO – Ammonta a 328,7 milioni di euro, la cifra spesa nel gioco d’azzardo nell’anno 2022, nei 20 comuni della zona socio sanitaria grossetana.
Sono i dati elaborati dal Coeso Società della salute, in collaborazione con la Simurg Ricerche, sulla base dei dati forniti dall’Agenzia dei monopoli. Il 53 per cento di questa somma è stato speso sulla rete telematica, attraverso, quindi il gioco online, mentre il 47 per cento nella rete fisica, costituita da ricevitorie, pubblici esercizi e altro.
Somme che sono aumentate rispetto agli scorsi anni. Se si fa un raffronto con i denari spesi nella stessa zona nel 2019, si evidenzia che si è passati dai 283 milioni di euro in quell’anno, ai quasi 329 del 2022, con un netto calo nel 2020, quando si è speso 194 milioni euro: una diminuzione dovuta in gran parte al fatto che, a causa della pandemia, molti luoghi per il gioco “fisico” siano stati chiusi per lunghi periodi.
In proporzione aumentano, quindi, anche le cifre pro capite giocate da persone di età compresa tra i 18 e gli 84 anni: se nel 2019 la somma spesa a testa è stata di 1.922 euro, nel 2022 si è arrivati a 2.268 euro. Anche nella zona presa in esame, quindi, ci si avvicina alle cifre pro capite spese nel resto di Italia: se nel 2019 questa area della provincia di Grosseto si dimostrava “virtuosa”, tenuto conto che la media italiana era di 2.522 euro a testa, adesso la forbice si assottiglia, anche se la somma media spesa in Italia è comunque più alta e si attesta sui 2.734 pro capite.
Quanto si spende nella rete fisica
Andando ad analizzare le tipologie di gioco d’azzardo si evidenzia come sulla rete fisica, fatta appunto di luoghi in cui è possibile scommettere, si sono spesi 155,7 milioni di euro: di questi, il 29 per cento è stato speso nelle videolottery, un altro 29 per cento nelle slot machine e il 17 per cento nelle lotterie istantanee, ovvero i “gratta e vinci”.
La città dove si è speso, a testa, di più è Grosseto, con una media di 1.428 euro pro capite giocata, seguita da Follonica (1.419 euro) e dal comune di Civitella Paganico (1.155 euro), mentre si gioca meno a Montieri e Roccalbegna, dove, rispettivamente, le cifre spese sono di 135 euro e 54 euro pro capite. Nei 20 territori comunali analizzati, sono 154 gli esercizi dove si possono trovare slot machine e videolottery, per un totale di 783 apparecchi.
Quanto si spende nel mondo virtuale
Per quanto riguarda la rete telematica, nel 2022, nell’area di riferimento sono stati giocati 173,1 milioni di euro; il 79 per cento di questi sono stati spesi in giochi di abilità, mentre il 14 per cento in scommesse a quota fissa. Il gioco d’azzardo online viene praticato maggiormente a Castiglione della Pescaia, con una spesa pro capite di 1.957 euro, seguito da Civitella Paganico (1.913 euro) e Castel del Piano (1.824 euro), mentre rimangono bassi in questa classifica i centri di Montieri, Semproniano e Seggiano.
Dove si scommette di più
Se si osserva nel complesso la somma spesa nel gioco d’azzardo, al primo posto si trova il territorio di Follonica, con una cifra media pro capite di 3.103 euro, seguito da Civitella Paganico (3.068 euro), Castiglione della Pescaia (2.883 euro) e Grosseto (2.689 euro).
Nell’ultimo anno il 38,6 per cento delle persone tra i 18 e gli 84 anni dichiarano di aver giocato d’azzardo almeno una volta; la percentuale supera di poco la media toscana, che si aggira sul 38,3 per cento. Analizzando i dati raccolti dall’Icf- Cnr Pisa, i giocatori a rischio nei 20 comuni dell’area socio sanitaria sono l’1,3 per cento della popolazione tra i 18 e gli 84 anni: un po’ al di sotto della media toscana che si colloca sull’1,5 per cento.
I report di area e Comune per Comune, corredati di grafici, sono disponibili sul sito del Coeso SdS all’indirizzo: https://www.coesoareagr.it/progetti/regoliamo-insieme-lazzardo/.
Il commento
“Questi dati – commenta Tania Barbi, direttrice del Coeso Società della Salute – devono farci riflettere: purtroppo le somme spese nel gioco d’azzardo in Italia sono molto alte e il nostro territorio, pur spendendo cifre importanti, rimane al di sotto della media nazionale. Queste informazioni, però, ci sono molto utili per capire dove si deve intervenire con attività di sensibilizzazione e informazione: a partire dalle scuole, per arrivare ad altri contesti di socializzazione, perché il gioco d’azzardo è una piaga che colpisce persone di età diverse, con estrazioni sociali varie. Ricordiamo a tutti che è possibile affrontare e superare la dipendenza attraverso i servizi messi in campo da Coeso ed Asl e chi si trova in difficoltà o ha un familiare che vive questa situazione di disagio può rivolgersi all’assistente sociale o al medico di famiglia ed essere indirizzato in un percorso di sostegno e supporto”.
Per uscire dalla dipendenza o sostenere un famigliare è possibile rivolgersi al sistema pubblico.