GROSSETO – «Se ad alcuni consiglieri di maggioranza, il leghista Gino Tornusciolo, il rappresentante di Fratelli d’Italia Paolo Serra e il presunto civico Andrea Vasellini, i tanti volti stranieri in piazza non sono piaciuti, a noi del Partito democratico, invece, ha colpito il sorriso di quei bambini, il cui colore della pelle è passato in secondo piano» così il Pd di Grosseto commenta, tra gli altri, un post di Tornusciolo sulla piazza di capodanno. Post a cui sono seguiti altri commenti. «E ci ha colpito la compostezza, che le telecamere hanno immortalato, di tutti quei ragazzi di varie etnie in prima fila, che si godevano lo spettacolo organizzato in piazza».
«Quella piazza da sempre luogo privilegiato del contatto della comunità con il mondo esterno, dove si manifesta l’intersezione di storia civile, movimenti culturali, tendenze artistiche, cultura materiale, immaginazione collettiva, proiezioni simboliche, ritualità consolidate, tradizioni popolari e consuetudini comportamentali. La criminalità citata è vero esiste, non camminiamo certamente con le bende sugli occhi, ma non appartiene soltanto all’Altro. Ci è più vicina di quanto non possiamo immaginare. Ma quant’è facile trovare un capro espiatorio per salvare se stessi».
«Contro gli immigrati (tutti) da sempre è stata portata avanti, da una certa destra, una campagna denigratoria, volta ad isolare e poi colpire. Ma a cadere in basso, purtroppo, è questa campagna discriminatoria, che non accoglie e non rende compartecipi, ma che può soltanto creare un senso di isolamento ed abbandono. È contrario ai principi costituzionali quanto abbiamo sentito, è contrario alla morale, all’etica umana, all’essere umano. È stato utilizzato un palcoscenico per autocelebrarsi, trasformando una notte di festa in una perenne campagna elettorale e le dichiarazioni che ne sono seguite ne fanno parte integrante» prosegue il Pd.
«Ci aspettiamo delle dure parole di dissenso dal primo cittadino, una presa di distanza che reputiamo necessaria. Non si può essere complici col silenzio di parole così dure. Questa è Grosseto oggi e se non piace a qualcuno, quel qualcuno resti tra i muri delle proprie case e nei propri confini mentali. Noi fotografiamo una realtà che non esclude certo una corretta politica migratoria, nella salvaguardia dei diritti umani e nel rispetto dell’umanità, qualunque essa sia e ovunque si trovi» conclude la nota.