CASTEL DEL PIANO – “Ha fatto bene Ulmi a presentare un’interrogazione, servirà a fare chiarezza una volta per tutte rispetto alle voci che ormai periodicamente si addensano sull’ospedale di Castel del Piano” Così commentano Leonardo Marras, assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana e Donatella Spadi, consigliera regionale del Partito democratico, intervenendo nel dibattito sul presidio ospedaliero amiatino acceso negli ultimi giorni.
“Anche se il consigliere si è già risposto da solo – proseguono – riferendo ciò che proprio il presidente Giani, non nel segreto di un caminetto qualsiasi ma in Consiglio regionale, ha chiaramente espresso: c’è la necessità di rafforzare l’attuale rete ospedaliera definendone meglio le funzioni in base alle esigenze di salute di ogni territorio della Toscana”.
“L’ospedale di Castel del Piano – aggiungono – è un modello di riferimento per gli altri ospedali delle stesse dimensioni: la struttura ha già da molti anni una configurazione fortemente orientata all’integrazione con il territorio e gode del supporto costante di specialisti dal presidio di Grosseto, con servizi ospedalieri minimi ed essenziali; non si tratta di una situazione in cui si sono mantenuti, seppure a mala pena, servizi che risultano essere ridondanti per quelle realtà perché già servite da altre strutture più grandi a distanze ragionevoli. Inoltre, è in corso un programma di investimenti, grazie a finanziamenti straordinari già accordati, per il miglioramento dell’offerta e per garantire ogni tipologia presa in carico: sia per l’emergenza e l’urgenza, che per esigenze di ricovero in linea con la domanda di sanità di una popolazione sempre più anziana”.
“Abbiamo investito molto negli ultimi dieci anni nell’idea di una osmosi positiva tra ospedale e territorio – concludono –, costruendo reti cliniche integrate, un rapporto dei posti letto rispetto alla popolazione anche molto più contenuto che altrove, un sistema di budgetizzazione che sicuramente potrà essere esportato e produrre effetti positivi di razionalizzazione come ha prodotto nella nostra realtà. La nuova programmazione regionale premierà proprio questa tendenza, su cui orientare l’intero sistema. Adesso abbiamo il compito, da noi, di potenziare il territorio per rendere questa relazione tra ospedale e territorio ancora più forte”.