Dispositivi elettronici è un’espressione alquanto generica con la quale ci si riferisce a macchinari di diverso tipo che contengono una serie più o meno numerosa di componenti elettronici; stiamo quindi praticamente parlando di un numero enorme di dispositivi che vengono impiegati nei più diversi settori e nelle più svariate circostanze.
Anche in ambito domestico siamo circondati da apparecchiature del genere (si pensi ai comuni elettrodomestici, agli smartphone ecc.) che sono diventate sempre più comuni grazie ai continui progressi tecnologici.
A seconda della loro destinazione d’uso, gli apparecchi elettronici sono più o meno complessi da un punto di vista tecnologico, ma ciò che li accomuna, al di là della loro diversità, è la presenza al loro interno di controlli per dispositivi elettronici, ovvero schede elettroniche progettate per gestirne il completo funzionamento.
Si tratta, in sostanza di schede costituite da un circuito stampato che mette in connessione fra loro diversi componenti elettronici. Ogni scheda elettronica è un vero e proprio “mondo a parte” perché viene progettata per gestire uno specifico dispositivo; per intendersi: una scheda utilizzata per un determinato modello di lavatrice non potrà sostituire la scheda di un altro modello per quanto esse possano essere apparentemente simili.
Controlli per dispositivi elettronici: alcuni esempi
Gli ambiti in cui si ricorre ai controlli per dispositivi elettronici sono particolarmente numerosi.
Controllo delle grandezze elettriche e delle alimentazioni
Uno di questi è il controllo delle grandezze elettriche e delle alimentazioni, come per esempio l’alimentazione switching (gli alimentatori switching prelevano l’alimentazione da una rete a corrente alternata e la trasformano in tensione o corrente continua), l’alimentazione lineare, la tensione elettrica (per esempio nelle elettrovalvole, nelle pompe ecc.), la corrente elettrica (per il controllo spunto motori, per quello dei sovraccarichi di potenza, per la protezione contro la sovracorrente).
Controllo delle grandezze fluidiche
Altro ambito è quello del controllo delle grandezze fluidiche come per esempio la portata, il volume o il livello di un liquido. Un esempio pratico; vi sono schede elettroniche che abbinate a sensori di livello e a una pompa consentono di controllare automaticamente il livello di liquido in una cisterna, in un pozzo, in un serbatoio ecc. Se per esempio il sensore di livello rileva la presenza di acqua oltre un determinato limite, il funzionamento della pompa sarà automaticamente interrotto; viceversa, quando si scende sotto un certo livello, il funzionamento della pompa sarà attivato.
Esistono poi schede elettroniche deputate al controllo di particolari dispositivi come elettrovalvole di regolazione proporzionali, pompe idrauliche, motori elettrici ecc.
Gestire le varie grandezze fisiche
Di uso comune sono le schede elettroniche che servono a gestire le varie grandezze fisiche, in particolare il tempo, l’umidità, la pressione e la temperatura. I dispositivi che montano queste schede vengono utilizzati in molteplici ambiti dal momento che sono moltissime le macchine il cui funzionamento è legato a queste grandezze. Un banale esempio è quello delle sonde impiegate nel settore agricolo per rilevare il livello di umidità del terreno così da gestire l’attivazione o la disattivazione degli impianti di irrigazione.
Trasmissione e memorizzazione dei dati
Comunissime poi sono le schede elettroniche utilizzate nell’ambito della trasmissione e della memorizzazione dei dati, come per esempio quelle relative ai dispositivi USB, wi-fi, RFID, bluetooth, GSM ecc.