ORBETELLO – «Il porto di Talamone è una realtà sempre più concreta»: con il voto di oggi il consiglio comunale impegna la giunta di Orbetello a privilegiare nello studio di fattibilità forme di partenariato pubblico/privato al fine di trasformare Talamone da approdo a porto turistico.
Il consiglio comunale di Orbetello è stato oggi chiamato a decidere su una questione importante che dà il concreto avvio a un cambiamento epocale per il territorio con l’approvazione a maggioranza dello studio di prefattibilità per la realizzazione del porto turistico di Talamone che era iniziato lo scorso luglio: «A Luglio – spiega l’assessore all’urbanistica e al patrimonio, Luca Teglia – l’amministrazione si era dotata di un gruppo di lavoro interdisciplinare al fine di individuare lo strumento tecnico-giuridico e le condizioni più idonee per raggiungere più efficacemente gli indirizzi e gli obiettivi amministrativi, nonché la messa in sicurezza dell’abitato di Talamone e gli ulteriori obiettivi della valorizzazione delle aree limitrofe alle previsioni del Piano regolatore portuale. Pertanto, dopo alcuni mesi intensi di lavoro, l’ente si è dotato di uno studio di prefattibilità di attuazione e gestione del porto turistico di Talamone».
«L’espressione ‘prefattibilità’ – sottolinea Teglia – non è superficiale, vaga o imprecisa: denota esattamente la fase identificativa delle questioni in campo: cioè, i presupposti generali e le condizioni di contesto che debbono portare a realizzare il porto, per il quale tutti i temi più rilevanti, nel documento adesso all’esame del Consiglio, sono affrontati: sono concepite le alternative da tenere in conto, a partire da un’ipotesi che dia sufficienti elementi per procedere, o su cui poter apporre opportuni correttivi, ovvero ancora da considerare infattibile per ragioni di tecniche e di opportunità politica».
«Il Piano regolatore portuale – aggiunge il sindaco Andrea Casamenti – approvato con Delibera Consiglio Comunale n.44 del 11.09.2020, ha finalmente consolidato la missione, semplice e, allo stesso tempo, estremamente impegnativa, per cui il programma dell’attuale mandato amministrativo è stato concepito come messa in opera di infrastrutture per la comunità locale previste nei nuovi strumenti di pianificazione locale, tra cui vi è certamente il porto, con il conseguente impegno a reperire la mole di risorse economiche necessarie per la sua realizzazione».
Tra le varie questioni allo studio dei tecnici c’era il ruolo che l’amministrazione comunale avrebbe potuto o dovuto avere nella realizzazione dell’infrastruttura: «Tra le diverse ipotesi al vaglio – spiega ancora Teglia – ci siamo resi conto che quella che offre maggiori garanzie è la formazione di un partenariato pubblico/privato attraverso la costituzione di una società consortile, una società di trasformazione urbana che consenta all’amministrazione comunale, attraverso la sua partecipazione al capitale sociale, di avere un ruolo attivo tanto nella realizzazione dell’intervento, progettazione ed esecuzione degli interventi da realizzarsi nonché commercializzazione delle aree riqualificate, quanto nella governance del Porto turistico, gestione, in senso stretto, di servizi pubblici che, a vario titolo, possono riguardare le zone interessate».
Con l’approvazione dello studio, passato in consiglio comunale con il voto positivo della sola maggioranza e il voto contrario dell’opposizione, ora spetta alla giunta il compito di: a) privilegiare forme di partenariato pubblico-privato, salvo controindicazioni tecniche che potranno emergere nelle fasi successive, orientate verso la costituzione di una società consortile; b) procedere con gli atti necessari, nei tempi strettamente necessari, per acquisire il progetto di fattibilità tecnico-economica del porto e delle opere connesse, anche attraverso l’utilizzo del fondo rotativo messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti per le relative spese di progettazione; c) anticipare le opere pubbliche necessarie, rispetto alla fase realizzazione del porto, a dare un segnale di cambiamento concreto passando dalla qualifica di approdo a quella di porto turistico.