CASTEL DEL PIANO – «Quello della sicurezza è un problema serio, complesso, che hanno molti comuni, grandi e piccoli. Sull’Amiata, certamente, l’altrismo di alcuni non ci aiuterà a vivere meglio e non servono neppure tavoli per autoassolversi. Serve maturità per tutti».
A dirlo è Cinzia Pieraccini, candidata sindaco di Castel del Piano.
«Il sindaco Bartalini e la sua lista – afferma – hanno fatto della sicurezza la principale bandiera nella scorsa campagna elettorale. Preveggenza? Consapevolezza? Comunque è stato giusto metterla tra le priorità. La situazione però è oggettivamente peggiorata a dimostrazione che non serve semplicemente citare la parola sicurezza per evitare disagi, paure, furti e scippi. L’insicurezza è infatti una conseguenza determinata da più fattori e dobbiamo agire su più livelli: dovremmo avere maggiore presenza di forze dell’ordine, telecamere intelligenti e impegnarci contro il degrado. Servono soluzioni, non polemiche, continuità e coordinamento delle azioni e non parole al vento usate come propaganda».
«Un fatto è che dobbiamo individuare nuovi strumenti di intervento per i sindaci oggi limitati, un diverso impiego della polizia municipale e nuove fattispecie di reato, per i casi di abusivismo commerciale, parcheggiatori abusivi, contraffazione e accattonaggio. Il diverso impiego della polizia municipale dovrebbe, a mio avviso, essere accompagnato dall’impegno a riconoscere a questi agenti le stesse indennità della polizia ordinaria e rafforzare il coordinamento con le Forze dell’Ordine. Parallelamente all’inasprimento dell’attività di repressione sarà necessaria un’attenta analisi degli spazi – noi li abbiamo definiti “spazi vuoti” – andando a riqualificare le aree a maggiore criticità. Su questo aspetto il sindaco può fare molto recuperando gli spazi abbandonati, con l’illuminazione pubblica, implementando la videosorveglianza, ma soprattutto tornando a far vivere quei luoghi con l’organizzazione di eventi, la creazione di occasioni di aggregazione».
«L’Amiata è un comprensorio che su alcune tematiche come la sicurezza impone un’azione unitaria e una progettualità condivisa dai sindaci e da tutte le comunità. Serve un patto sulla sicurezza che ci veda uniti e compatti nel determinare un percorso sia nei confronti dei cittadini che nei confronti delle Forze dell’Ordine, della Prefettura, del servizio della polizia Municipale.
Parlarsi è una modalità semplice, ma oltre a condividere è importante, in questo come in altri casi, superare gli steccati di ogni tipo politici, di campanile, ma anche territoriali dell’Amiata. Ci sono in Italia, infatti, esperimenti di quartiere già messi in atto sullo stesso tema (impariamo da chi ha già agito), attraverso le linee guida della Mediazione culturale.
Non dobbiamo stare fermi. Io ci sono, io ci sarò».