GROSSETO – “Primo tempo orrendo, fra i più brutti dell’anno”. Sono chiarissime le prime parole dell’allenatore Vitaliano Bonuccelli nel dopopartita con il Montevarchi. Amara e piena di rimpianti, la diciassettesima di campionato del Grosseto, che inanella l’ennesima occasione sprecata per salire in una classifica corta e difficile. “Questa è una partita che non decide la stagione ma quasi – ha continuato Bonuccelli – abbiamo sbagliato l’atteggiamento, arrivavamo secondi sulle palle, c’è rammarico per il gol subito ma quando le partite sono brutte bisogna non prenderne. Ora dobbiamo chiedere scusa, rimboccarci le maniche. Il problema è stata la prestazione di oggi dei giocatori importanti, non all’altezza. Le partite sporche ci sono, l’atteggiamento sulla punizione del gol una squadra matura che vuol vincere non può commetterli. Abbiamo preso due gol su due punizioni avversarie e noi ne abbiamo battute cinque. Il rammarico più grosso è che la partita l’avevamo ribaltata. Cè da cercare di lavorare su aspetto fisico e mentale. Avevamo fatto la settimana di allenamento come quella di San Donato, ma non siamo riusciti a riprodurre quanto fatto in allenamento, coi cambi avevamo anche cambiato le sorti della gara, ribaltandola. I ragazzi si allenano con grandissima intensità, magari qualcuno non è abituato a piazze che danno pressione, ma quel che ci è mancato oggi è quello che abbiamo avuto domenica, la migliore per atteggiamento. Oggi sono mancate voglia, cattiveria, determinazione e a questo bisogna dare continuità. Con la qualità che abbiamo non giochiamo benissimo, ma l’avevamo ribaltata e dovevamo portarla in fondo”.
“I risultati altrui dicono che ci stanno aspettando – ha detto il direttore Filippo Vetrini – abbiamo buttato tante occasioni, forse troppe, e oggi abbiamo dato ulteriore dimostrazione della totale mancanza di maturità di questa squadra. Cerchiamo tutti di difenderla, farla esprimere nella miglior maniera possibile per quanto riguarda la società come lo staff tecnico, ma non si possono regalare porzioni di partita come contro San Donato e oggi ancora peggio, visto quanto successo nella scorsa gara casalinga i tifosi sono stati fin troppo pazienti. Unica medicina il lavoro, sul campo e per l’aspetto mentale. Credo sia presunzione nell’atteggiamento della squadra se pensa di essere brava, di avere valori importanti, forse li ha ma in questo campionato non si può regalare neanche un pallone. Noi abbiamo preso il gol del pareggio che stavamo ancora festeggiando il vantaggio. Occasioni in partite come oggi costano il doppio e il Grosseto continuando su questa falsariga non raggiungerà l’obiettivo di essere protagonista fino alla fine per la vittoria del campionato e sarebbe un rimpianto grosso, ci sarà qualche aggiustamento col mercato, credo sia un dovere lottare fino alla fine per il traguardo grosso. Ripetendo prestazioni simili però, sarà difficile. Quando questa proprietà si è insediata, avevamo detto di dover salvare una barca che faceva acqua da tutte le parti, ne sono successe e ne abbiamo combinate di ogni. Quest’anno puntiamo alla vittoria finale, bisogna lavorare e speriamo che la pausa serva. In questo torneo il Grosseto è superiore a tante squadre ma non possiamo vedere primi tempi come questo. L’arbitro ha sbagliato dando due minuti di recupero e facendone giocare tre ma è un problema di maturità, cosa aspettano? Se non ci davano il rigore del pareggio noi la perdevamo, qui è stato compensato un errore. E’ negativo questo andamento altalenante nella stessa partita e basterebbe essere più equilibrati ed avere più pazienza. Poi capitano gare sfortunate come contro San Donato. Ora mancano 17 giornate alla fine e non vorrei arrivare alla fine e dire quanto era bello il Grosseto, mentre però festeggiano le altre. Se il problema mentale è la pressione della piazza allora devono cambiare lavoro, è ovvio che accadano episodi di 15 giorni fa, ma a partire dalla curva fino alla tribuna l’educazione è stata importante, ma giocare male a calcio come il primo tempo non l’avevo mai visto. Rimboccarsi le maniche e mettersi di fronte alle proprie responsabilità. Sull’impegno, educazione e serietà durante la settimana niente da dire, ma poi dopo le prove c’è la prima e lì o si battono le mani o si fischia. E’ un fatto che andiamo male con squadre completamente chiuse con Montevarchi o San Donato, ma invece che cercare i tocchetti, si potrebbe provare con qualche pallonata”.