MONTE ARGENTARIO – «Torna nuovamente in primo piano il destino dell’ex asilo Ricasoli. Una storia lunga una vita se si pensa che l’asilo è stato lasciato dalle suore passioniste già agli inizi del 1987 e da quel momento non ha trovato ancora pace» afferma Marco Nieto, capogruppo del gruppo consiliare per l’Argentario.
«Dopo essere stato abbandonato per moltissimi anni, nel 2017, con il secondo mandato Cerulli, viene demolito e ricostruito con l’obiettivo di farci un museo di Caravaggio. Nel frattempo, nel 2018, si insedia una nuova amministrazione, l’amministrazione Borghini, che, pur continuando i lavori, non riesce a concluderli per poter utilizzare l’immobile(c’erano problemi con i vicini)».
«L’immobile rimane fermo per altri cinque anni senza una destinazione. Arriviamo al 2023 con il terzo mandato Cerulli, ritorna subito in voga la destinazione del nostro povero ex asilo. Nel frattempo mettiamo un po’ di numeri in chiaro, indicati dalla stessa delibera di giunta n.189 del 05/12/2023 che evidenzia essere utilizzati, fino ad oggi, per quello stabile, euro 915.092,04».
«Parliamo di una bella cifra, ferma ormai dal 2017, che però purtroppo non porta nessun beneficio al paese ed al comune in quanto non si riesce a trovare una destinazione “valida” che possa portare un ritorno economico, di immagine, e turistico. In questi giorni l’assessore Orsini ha dichiarato, sia in consiglio comunale del 15 dicembre che su un quotidiano locale del 16 dicembre, che nel museo Caravaggio vorrebbe creare un contenitore dove esporre reperti e riproduzioni di opere che raccontino la storia di Porto Ercole, come l’assedio dei Vasari, l’affresco dell’Abazia delle Tre Fontane di Roma, le foto d’epoca del paese e dei suoi abitanti e, ancora, un luogo dove contestualizzare la figura del Caravaggio e dove esporre le riproduzioni di quadri e della storia» prosegue Nieto.
«Niccolò Capitani, invece, delegato al progetto Caravaggio ed ex Asilo Ricasoli, durante la consulta di Porto Ercole del 15 dicembre, ci parla che vorrebbero realizzare un progetto di arte immersiva, dichiarando che i costi da sostenere ancora per poter terminare l’immobile sono di circa euro 600.000 da aggiungere poi i costi di gestione e che ci verrà presentato un business plan per avere una previsione futura».
«Ascoltate tutte queste notizie, viene da pensare, in primis, che l’amministrazione dovrebbe concordare un progetto che all’unisono venga elaborato, descrivendo le potenzialità, i costi ed i benefici che potrebbero apportare al nostro paese e al nostro Comune, inoltre sarebbe auspicabile, visto che parliamo di soldi di tutti noi contribuenti, che il progetto venga presentato in un’assemblea pubblica per condividerlo con l’intera cittadinanza che è la principale stakeholder».