GROSSETO – “Capisco che difendere l’indifendibile sia impresa improba, ma è inaccettabile che per farlo si ribalti la verità dei fatti. Sul dimensionamento scolastico e l’accorpamento degli istituti di Orbetello e Albinia Fratelli d’Italia, molto semplicemente, mente”: Lucia Tosini, responsabile cultura e pubblica istruzione della segreteria provinciale del Pd, non ci sta. E risponde punto su punto a Luca Minucci presidente provinciale di FdI che, con i consiglieri Guendalina Amati e Danilo Baietti ha tentato “un acrobatico scarico di responsabilità”.
“È il governo di centrodestra – spiega Lucia Tosini – ad aver imposto alle Regioni tagli economici e organizzativi sulla scuola, dettati solo dal mero criterio di bilancio e così stringenti da lasciare pochi margini di manovra. Ed è invece il Pd che, in attesa del pronunciamento del tar sui ricorsi presentati contro quel testo, si è battuto per rivedere criteri tanto penalizzanti e ingiusti.
Penalizzanti perché fanno pagare ai cittadini il costo degli accorpamenti e dei tagli: costi per gli studenti e le loro famiglie, perdite di posti di lavoro, impoverimento della proposta formativa in tanti luoghi dove la scuola è l’unica offerta culturale e di aggregazione. Ingiusti perché ai tagli alla scuola pubblica corrispondono nuovi finanziamenti agli istituti privati”.
“L’imbarazzo degli esponenti di FdI – sottolinea Tosini – è evidente, tanto che dopo aver attaccato i democratici, si arrampicano sugli specchi per giustificare e difendere i criteri che hanno portato a quegli accorpamenti. Loro sì e non il Pd difendono interessi di parte”.
“La Regione Toscana – incalza Tosini – ha dovuto fare i conti con criteri aziendalistici, che niente hanno a che fare con gli interessi legati all’istruzione. Il Pd ha fatto quel che doveva e poteva fare per rendere meno ingiusti gli interventi; la Regione, oltre a fare battaglia davanti al giudice, ha poi deciso con criteri oggettivi che tenessero conto delle aree più deboli e che, contrariamente da quanto afferma fdi, hanno “colpito” comuni di varia estrazione. Dove erano i consiglieri di Fratelli d’Italia quando il Pd ha messo al voto nei vari consigli comunali della Provincia un ordine del giorno che sollecitava la correzione di regole tanto penalizzanti? Alcuni esempi di quanto detto potrebbero essere illuminanti in merito, il centro destra compatto ha votato contro dove era maggioranza, come al Comune di Grosseto, provocando la bocciatura del testo, ha votato contro dove era all’opposizione, vedi Scansano o vedi in Consiglio Provinciale, dove pure avrebbe potuto far sua quella battaglia di civiltà, che non dovrebbe essere terreno di parte, ma bene comune, perché se è vero che il calo demografico può portare ad un ripensamento nell’organizzazione scolastica, sicuramente questo ripensamento non deve andare verso i tagli delle autonomie e/o dei posti di lavoro, creando anche situazioni di attrito tra gli enti che sono coinvolti, nell’ennesima guerra tra poveri, è anche vero che nostro avviso questa poteva essere occasione di vero miglioramento, per evitare, per esempio, le classi pollaio nei territori più popolati e occasione di potenziamento e difesa totale delle autonomie nei territori periferici e ultraperiferici, nelle aree interne, dove il mantenimento dell’autonomia diventa imperativo categorico per chiunque governi ad ogni livello! Cosa effettivamente garantita dal Pd”.
“Onestamente dopo questa alzata di scudi, ci potremmo aspettare, che nei consigli comunali in cui la mozione non è stata ancora presentata, maggioranza e opposizione l’approvino, almeno per coerenza, peccato aver perso l’occasione in Consiglio Provinciale.
Questo governo, purtroppo, ha trasformato la scuola pubblica in un costo, sottraendo risorse e non investendo somme aggiuntive in una logica aziendalistica, completamente avulsa dalla necessità di garantire una crescita morale, sociale, culturale ed economica dei cittadini, che solo dalla scuola pubblica può fare”.