GROSSETO – “Stupisce la nota di Fratelli d’Italia, peraltro tardiva, sul dimensionamento scolastico e sugli effetti che esso ha provocato sul nostro territorio portando all’accorpamento dell’istituto comprensivo Don Milani di Orbetello” – afferma Valentino Bisconti, consigliere della Provincia di Grosseto.
“Mi chiedo perché Luca Minucci, presidente provinciale di Fratelli d’Italia e i consiglieri provinciali Amati e Baietti non abbiano preso posizione quando era il momento, come hanno fatto la Regione Toscana e la Provincia di Grosseto, contro lo sciagurato taglio di 24 autonomie scolastiche in tre anni previste solo per la Toscana, dal Governo Meloni. Mi chiedo perché i rappresentanti di Fratelli d’Italia non si siano fatti sentire quando è stata alla Legge di Bilancio, che all’articolo 1 comma 557 fissa il criterio dei 900 studenti come numero minimo per consentire alle istituzioni di mantenere un dirigente e un Dsga. E mi chiedo perché non si siano fatti sentire lo scorso giugno quando è stato approvato il decreto ministeriale 127 che ha reso operative tali norme stabilendo il numero preciso di autonomie scolastiche da tagliare in tutta Italia. Ma evidentemente erano distratti, così come il sindaco di Orbetello, che sapeva benissimo che il Don Milani era tra gli istituti a rischio, avendo il problema del sottodimensionamento. Mi chiedo perché non si sia unito alla Regione nel ricorso al Tar contro il dimensionamento, visto che lo hanno fatto anche Upi, in rappresentanza delle Province toscane, e alcuni Comuni”.
“Stupisce ancora di più l’atteggiamento arrogante e accusatorio della nota di Fratelli d’Italia nei confronti della Provincia di Grosseto – prosegue Valentino Bisconti – se consideriamo che la stessa consigliera provinciale Amati che firma la nota, ha votato in Consiglio provinciale a favore del nuovo piano del dimensionamento scolastico, approvato all’unanimità, in cui c’erano anche allegati i criteri regionali.”
“Come è stato più volte ribadito – conclude Bisconti – la Regione si è trovata ad applicare dei tagli già stabiliti dal Governo, e lo ha fatto adottando dei criteri oggettivi, e tenendo sempre aperto il dialogo con i territori. L’accusa mossa da Fratelli d’Italia secondo la quale ‘i criteri sarebbero stati addirittura studiati ad arte per colpire le scuole dei comuni non proprio schierati a sinistra’ oltre ad essere grave è evidentemente priva di fondamento. Lo dimostra il fatto che ad essere accorpati sono stati in maniera indistinta istituti scolastici presenti sia nei Comuni gestiti da amministrazioni di centro -destra che di Centro -sinistra. Mi viene da dire che forse chi mal pensa mal fa. Le uniche responsabilità sono del Governo, che esattamente come hanno fatto i precedenti Governi di centro-destra, penalizza la scuola pubblica con il taglio delle risorse e aumenta gli investimenti destinati alle scuole private. Noi crediamo invece che l’istruzione pubblica al pari della sanità pubblica debbano essere difese per garantire due diritti fondamentali: il diritto all’istruzione di qualità per tutti e il diritto alla salute.”