GROSSETO – “L’accorpamento dell’istituto Don Milani di Orbetello con il Guelfo Civinini di Albinia è l’ennesima dimostrazione di come per il Pd e per la sinistra le istituzioni siano a servizio delle direttive di partito e non dei cittadini”. A parlare sono Luca Minucci, presidente provinciale Fratelli d’Italia Grosseto, e i consiglieri provinciali e membri della direzione provinciale Guendalina Amati e Danilo Baietti.
“A differenza di quanto sostenuto dagli esponenti Dem – proseguono da Fdi -, i criteri di attuazione della riforma sono stati determinati dalle scelte della Regione Toscana, che ha concertato il tutto con le varie provincie di riferimento. Quindi, chi sostiene il contrario mente, sapendo di mentire, oppure nella peggiore delle ipotesi non ha studiato e approfondito la materia, ma si è improvvisato”.
“Difatti – commentano Minucci, Amati e Baietti – il presidente Limatola ha assecondato la linea regionale che scientificamente ha deciso quali istituti accorpare e di conseguenza ne ha creato ad arte i criteri. Pertanto ci preme precisare che le cose non stanno come vengono narrate dai Dem, perché se è vero che il Governo ha chiesto alle Regioni di individuare i criteri di accorpamento, è altrettanto vero che proprio questi criteri sembrano essere stati studiati ad arte per colpire alcuni istituti scolastici presenti in comuni non proprio schierati a sinistra”.
“Occorre però fare una premessa – spiegano – del perché vi è l’attuazione del così detto dimensionamento scolastico, quest’ultimo infatti si inserisce negli impegni presi dal precedente governo Draghi con la legge 297/2022, attuazione del Pnrr e non certo dal governo Meloni. Adesso, fatta questa premessa, iniziamo a chiarire che non ci sarà nessuna chiusura di scuole, come confermato dalle sentenze dei vari Tar e Corte costituzionale, ma una redistribuzione della rete scolastica sui vari territori, andando a sanare “situazioni anomale” e precarie che si protraevano nel tempo e che andavano ad aumentare la spesa scolastica, come ad esempio le reggenze, che vogliamo ricordare hanno durata annuale e sono un grosso limite per una programmazione che segue i cicli scolastici”.
“Smontiamo quindi due grandi bugie millantate dal Pd maremmano – attacca Fdi -: la prima è che non vi saranno chiusure e le economie derivanti dagli accorpamenti verranno reinvestite nell’offerta formativa degli istituti stessi, come più volte evidenziato da Ministro e Governo. La seconda riguarda gli istituti montani che Pd e presidente Limatola sostengono di aver salvato, mistificando del tutto la realtà, difatti è la riforma stessa, che gli stessi prima criticano e poi sfruttano a loro pro, a superare il limite minimo dei 400 alunni nelle realtà montane, nelle aree disagiate e quelle relative alle isole minori, salvandone le autonomie in maniere automatica e senza la necessità di alcun intervento”.
“Fratelli d’Italia, assieme all’azione del Governo sarà sempre attento a tutte le problematiche riguardanti il mondo della scuola e del personale scolastico, come dimostrato ad esempio con i rinnovi dei contratti nazionali – concludono Minucci, Amati e Baietti -. Una scuola seria, si basa su programmazione di medio-lungo periodo e non su improvvisazioni come è accaduto in passato quando alla guida del Paese c’erano governi di sinistra”.