GROSSETO – La provincia di Grosseto sta affrontando una crisi abitativa senza precedenti all’inizio del 2024, poiché il problema degli sfratti sta diventando sempre più urgente. Questo dramma sociale, a lungo ignorato a causa della mancanza di politiche abitative adeguate, si è acutizzato negli ultimi due anni, in seguito al blocco degli sfratti dovuto alla pandemia di Covid-19.
I dati recentemente pubblicati dal Ministero degli Interni relativi al 2022 confermano i timori più cupi. Nel corso dell’anno, nella provincia di Grosseto, i proprietari di seconde case hanno presentato ben 434 richieste di sfratto, un incremento impressionante del 261% rispetto all’anno precedente.
Nel medesimo periodo, il Tribunale di Grosseto ha emanato 160 provvedimenti di sfratto (di cui 13 per fine locazione e 147 per morosità), di cui 94 nel capoluogo e 66 nel resto della provincia. Questo rappresenta un aumento del 36% rispetto al 2021. Gli sfratti effettivamente eseguiti nel 2022, anche con l’intervento della forza pubblica, sono stati 138, registrando un impressionante aumento del 273% rispetto all’anno precedente.
La situazione si è ulteriormente deteriorata nel corso del 2023, con l’aggiunta degli sfratti richiesti nei primi 10 mesi dell’anno ai già numerosi casi ancora in attesa di valutazione relativi al 2022 (circa 250). Secondo una stima del Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari), entro la fine dell’anno potrebbero essere emanati ben 300 provvedimenti di sfratto esecutivo, la stragrande maggioranza dei quali per morosità, con una significativa quota attribuibile a situazioni di morosità incolpevole.
La questione degli sfratti è diventata una bomba sociale per Grosseto e la sua provincia, richiedendo un approccio immediato e ponderato per affrontare il crescente disagio abitativo e le difficoltà economiche che affliggono numerose famiglie.
La situazione è chiaramente critica e richiede una risposta urgente da parte delle istituzioni locali e regionali. È essenziale adottare misure concrete per affrontare questa emergenza abitativa e prevenire un ulteriore aumento degli sfratti. La cooperazione tra enti pubblici, associazioni di locatari e proprietari, e la società civile è fondamentale per individuare soluzioni sostenibili e garantire a tutti un accesso dignitoso alla casa.
Le istituzioni devono prendere in considerazione questa crisi abitativa come una priorità assoluta e lavorare insieme per alleviare il disagio delle famiglie colpite, offrendo alternative e sostenendo programmi di alloggi pubblici accessibili. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile affrontare questa sfida e prevenire ulteriori sofferenze nella comunità.