GROSSETO – Sono parole nette e dure quelle che il presidente della provincia di Francesco Limatola spende per descrivere l’attuale situazione che riguarda il comune di Grosseto, come viene amministrato e sopratutto l’atteggiamento del primo cittadino Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
«A Grosseto servirebbe un Sindaco. Uso il condizionale come frequentemente viene usato da Antonfrancesco Vivarelli Colonna quando si trova di fronte ai dati incontrovertibili come quelli dell’indagine sulla qualità della vita del Sole 24Ore. Ogni tanto, infatti, quando si trova di fronte alla cruda realtà, Vivarelli viene scosso dalla sua frenesia di Giullare che sembra essersi impossessata di lui e comincia a declinare al condizionale tutto ciò che è, purtroppo, un presente difficile».
«Il suo stile è negare la realtà, mentire (come nel caso del comitato per la sicurezza a cui la Provincia ha sempre partecipato), attribuire ad altri le responsabilità o mascherarle cercando di annullare i problemi. È un modello che non funziona, servono scelte diverse. La città ha bisogno di un Sindaco che rifletta e agisca, sia presente e intervenga sui problemi. Brillano, invece, soltanto le sue assenze e le conseguenze di questa inazione sulla città si riflettono purtroppo anche sulla provincia in cui la sua sciagurata e cattiva gestione estende gli effetti».
«Il Sindaco di una grande comunità come quella di Grosseto non ha il dovere di far ridere, ma di agire, pensare, prendersi cura. Vivarelli da quando non è più Presidente non partecipa alle assemblee provinciali dei sindaci, e forse è meglio così, perché quando era in Provincia ha perso i soldi per il Polo agroalimentare e ha applicato le tasse della COSAP. Tra presenza e assenza ci sono differenze concrete. Senza Vivarelli abbiamo recuperato i fondi dell’agroalimentare e abolito una tassa sbagliata come la COSAP, la Provincia partecipa a tutti i tavoli e gli incontri, e, con i limiti finanziari attuali, sta sistemando la rete viaria e le scuole di competenza».
«Vivarelli, glielo riconosco, è capace a ballare, ma oggi, in Comune c’è bisogno di altro. Ci sono, ad esempio, problemi di bilancio tanto da bloccare gli impegni di spesa e rinviare gli investimenti perché manca la copertura. Con la revisione del PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) l’ANCE ci dice che Grosseto rischia di perdere 6 milioni di finanziamenti. Tra tante cose che non condivido di Vivarelli ce n’è una però che ci unisce: la consapevolezza del valore che hanno Grosseto e la Maremma».
«E allora? È il momento di lavorare. Da ultimi in classifica si può risalire, perché Grosseto ha le risorse umane, le capacità e qualità ambientali uniche. Sui tavoli regionali, nazionali e locali bisogna essere presenti insieme per impegnarsi nel sostegno dei progetti di sviluppo e per reperire risorse. Servono le forze e le idee delle persone che amano questa terra e la sua gente. Io sono disponibile e ben felice di impegnarmi come faccio ogni giorno per il bene comune sempre e ovunque».