GROSSETO – «Il lungo, inesorabile declino di Grosseto: una realtà povera, insicura, senza lavoro, con una popolazione sempre più sola e anziana. Questo il fallimento della Destra italiana, a livello locale oltre che nazionale» così il Pd di Grosseto commenta la classifica del Sole24Ore sulla qualità della vita in provincia di Grosseto.
«Il sindaco sembra non volersi accorgere dei dati e parla di una “contestualizzazione” da fare, ed ecco il suo ennesimo balletto, questa volta di parole: i risultati peggiori sono per la Provincia, quelli “migliori” per Grosseto. Sono sette anni che ci governa ma sembra non porsi minimamente il problema, sebbene abbia guidato anche la Provincia fino al 2021».
«Nonostante i rappresentanti nel Parlamento e i (presunti) ottimi legami con il Governo, il nostro territorio rimane fanalino di coda in Toscana e periferia d’Italia. La città viene percepita come insicura, sempre più povera e con meno senso di comunità rispetto al passato, mentre continua una discesa verso il basso negli indicatori delle varie indagini e classifiche nazionali» prosegue Pd.
«Dopo lo studio della Cgia di Mestre che, analizzando le retribuzioni medie lorde del territorio, ci consegnava un 83esimo posto su 103 confermando un rischio elevato di povertà, sono arrivate conferme nefaste dalla classifica sui rincari annui: Grosseto città con più rincari d’Italia a settembre 2023».
«Oggi arriva il balletto finale, con lo studio sulla qualità della vita 2023 pubblicato dal format “Lab24” de Il Sole 24 ore: Grosseto scivola al 74esimo posto, su 107 totali, con una variazione annuale in negativo di ben 17 posizioni. I dati peggiori riguardano precisamente i temi più sentiti tra i cittadini, quelli più utilizzati come argomenti di punta in campagna elettorale da chi attualmente guida la città: 72esimi per Ricchezza ( -9 posizioni), 59 esimi per Affari e lavoro ( – 12 posizioni), 99 esimi per Giustizia e sicurezza (stessa posizione anno precedente), 87 esimi per demografia e società (con una perdita di addirittura 33 posizioni)» continua il Pd.
«Altri dati importanti: indice criminalità 90esimi, furti in abitazione 92 esimi, furti con strappo 87 esimi, reati legati agli stupefacenti 100esimi, quoziente di natalità 94 esimi, tasso fecondità 83 esimi, residenti in età non attiva 102 esimi, indice solitudine 94 esimi, infortuni sul lavoro 96 esimi, imprenditorialità giovanile 97 esimi, startup innovative 101esimi. Questo declino socio-economico inizia dal 2016 e non sembra volersi fermare. Sarà un caso? La grafica da sola spiega perfettamente da dove inizia – e prosegue – la discesa. Lo studio riguarda tutta la provincia, è vero, ma è inutile negare quanto la nostra città sia la parte preponderante della stessa, quella che con il suo peso specifico più influisce sui vari dati, dati che oltretutto confermano le sensazioni della comunità grossetana».
«I dati parlano chiaro: mentre la popolazione invecchia, i giovani lasciano Grosseto per realizzarsi (e diventando migranti), la ricchezza si concentra sempre più nelle mani di “pochi”, mentre i “molti” faticano a trovare il senso di una comunità che dovrebbe tendere a condizioni di benessere diffuso. Notiamo invece una realtà sempre più conflittuale, che rende del tutto impossibile un sano dialogo e un confronto, tra italiani (il caso di via Almirante è emblematico in tal senso) e anche con le comunità presenti sul nostro territorio. Queste ultime vengono alla ribalta non tanto perché sfruttate nel mondo del lavoro anche sul nostro territorio, ma solo quando si verificano tensioni interne tra loro. A quel punto l’indignazione è dietro l’angolo, come i provvedimenti una tantum».
«Lo sviluppo di un territorio dovrebbe invece passare per la ricostruzione di un senso di appartenenza e di comunità, smarrito in questi anni a colpi di tik-tok e sterili provocazioni. Così non ci capiremo mai e a pagare sarà solo chi vive le periferie, chi non può permettersi di avere casa e terreni in cui rifugiarsi, ben lontani dalla città e dalla realtà dei fatti. Una comunità sfiduciata, preoccupata, che guarda al futuro con un enorme punto interrogativo, una comunità alla quale come PD locale vogliamo dare delle risposte, per la quale vogliamo creare proposte e alternative in grado di rilanciare il nostro territorio, mettendo al centro il dialogo e le persone, tutte. Noi ci siamo e vogliamo cambiare rotta».