GROSSETO – Il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola, ha convocato venerdì a Palazzo Aldobrandeschi l’assemblea dei sindaci, allargata ai sindacati, ai rappresentati dei dirigenti scolastici e ai presidenti delle conferenze zonali, per comunicare i criteri che la Regione Toscana dovrebbe approvare verosimilmente lunedì 4 dicembre, sulla base dei quali sarà applicato sui territori il dimensionamento scolastico previsto dal Governo per l’anno 2024-2025.
“La legge di bilancio del 2022 in vigore da quest’anno – spiega il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola – all’articolo 1 comma 557, detta delle norme per la definizione della nuova rete scolastica, in particolare, fissa il criterio dei 900 studenti come numero minimo per consentire alle istituzioni scolastiche di mantenere un dirigente e un Dsga titolari. Il decreto ministeriale numero 127 del 30 giugno 2023 ha reso operative queste norme stabilendo, a decorrere dall’anno scolastico 2024-2025, un taglio in tutta Italia delle autonomie scolastiche e una riduzione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei Dsga. Scompaiono anche le reggenze. In Toscana, attualmente, le autonomie scolastiche sono 470 e secondo il decreto interministeriale, nell’anno scolastico 2024-2025 devono scendere a 455 (quindi 15 in meno) nell’anno scolastico 2025-2026 a 452 e nel 2026-2027 a 446. In tutto, nel triennio, saranno 24 le istituzioni scolastiche che perderanno l’autonomia e si dovranno accorpare”.
“A questo complesso normativo la Regione Toscana si è opposta in ogni modo – prosegue il presidente Limatola – facendo ricorso alla Corte costituzionale e poi al Tar. Nel ricorso al Tar si sono affiancati altri enti, tra i quali Upi Toscana, di cui sono vicepresidente, in rappresentanza di tutte le province del territorio regionale. La Provincia di Grosseto è stata sempre in prima linea manifestando la propria contrarietà al dimensionamento scolastico e spiegandone le ragioni. Abbiamo anche portato a Grosseto l’incontro promosso da Upi Toscana con la partecipazione dell’assessore regionale Nardini, perché il nostro è sicuramente uno dei territori in cui gli accorpamenti destano maggiore preoccupazione, considerando che siamo la provincia più estesa della Toscana con una bassissima densità abitativa, articolata in 28 Comuni, di cui ben 19 sotto i 5mila abitanti”.
“Abbiamo cercato in ogni modo di fermare questo sciagurato provvedimento nazionale – continua ancora il presidente Limatola –, fino a che è arrivata la comunicazione del Tar che ha rigettato la sospensiva, rimandando la discussione nel merito al 4 febbraio. E nel frattempo anche la Corte Costituzionale ha rigettato la questione di legittimità costituzionale. Quindi il dimensionamento scolastico va avanti ed è iniziata l’operazione per capire come procedere: la Regione ha tenuto il dialogo sempre aperto con i territori attraverso gli incontri con Upi, Anci, sindacati e conferenze zonali per stabilire i criteri da applicare, che verosimilmente saranno approvati lunedì 4 dicembre, perché i tempi per chiudere il dimensionamento scolastico relativo al 2024-2025 sono strettissimi”.
“La Regione – conclude Limatola – si muoverà, fortunatamente, prendendo a riferimento la soglia del numero minimo di 600 alunni per mantenere l’autonomia scolastica (e non dei 900 come indicato nel decreto ministeriale), che scendono a 400 per le scuole dei comuni montani. Il secondo criterio individuato è quello di salvaguardare le aree periferiche e ultraperiferiche. E poi c’è la proposta di mettere un limite agli accorpamenti per provincia, che saranno al massimo 4. Questi parametri, per quanto riguarda la provincia di Grosseto, consentono di salvaguardare le autonomie scolastiche dell’entroterra, almeno per il 2024-2025, senza dimenticare che il dimensionamento però andrà avanti negli anni successivi. Purtroppo perdiamo un’autonomia scolastica: l’istituto comprensivo Don Milani di Orbetello dovrà essere accorpato e spetterà alla conferenza zonale stabilire con chi e con quale modalità farlo. Le Province più penalizzate sono Lucca e Massa Carrara che perderanno il numero maggiore di autonomie scolastiche già dal prossimo anno. Questi i tempi: entro il 15 dicembre il Consiglio provinciale dovrà approvare il nuovo piano provinciale di dimensionamento scolastico. I piani provinciali saranno comunicati alla Regione che andrà a sua volta in approvazione per inviare il quadro complessivo al Ministero entro il termine ultimo del 31 dicembre 2023”.