FOLLONICA – La Toscana è stata il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte e la festa di oggi, 30 novembre, vuole ricordare quella ricorrenza attualizzando quel messaggio e confermando che la Regione continua a essere una terra di diritti, di libertà, di accoglienza e rispetto dell’essere umano.
Proprio per questo motivo è stato scelto di dedicare la 24esima Festa della Toscana alla memoria di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia della nostra regione e del nostro Paese: don Lorenzo Milani. I festeggiamenti arrivano infatti nel centesimo anniversario della sua nascita.
Follonica ha celebrato questa festa in piazza Sivieri, con le bambine e i bambini della scuola Don Milani che hanno cantato e ricordato le storie della piccola scuola di Barbiana. La scuola è legatissima al nome di don Milani: Le insegnanti e gli insegnanti soltanto pochi mesi fa hanno organizzato il saluto di fine anno scolastico inaugurando il murale realizzato sulla facciata della scuola, dedicata proprio al parroco di Barbiana. Sotto la direzione artistica delle insegnanti Valentina Cappelli e Catia Governatori, i bambini e le bambine insieme a tutte le maestre del plesso hanno progettato, disegnato e colorato un’intera parete esterna della scuola.
E, citando il cartello della scuola di don Milani dove era stato scritto “i care”, così in piazza Sivieri questa mattina spiccava la stessa scritta: «Perché – hanno spiegato le maestre – anche in questa scuola abbiamo a cuore, ci importa e ci prendiamo cura dei nostri piccoli alunni e piccole alunne».
«Queste bambine e questi bambini a primavera andranno in gita a Barbiana – ha detto il sindaco di fronte alle classi – Barbiana non è un paese ma una casa colonica in mezzo a un boschetto di faggi, dove don Milani è stato mandato per punizione a 31 anni e dove si è compiuto un lavoro incredibilmente importante. Don Milani si accorse subito che in quel luogo le persone, i bambini, non avevano le parole per esprimersi, per mettersi in relazione e per crescere. Proprio per questo motivo fondò la scuola insieme ai ragazzi, gli stessi che da grandi diventarono i maestri. Da fantasmi diventarono dei cittadini sovrani, capaci di prendere in mano il loro futuro. Spetta a noi raccogliere questa eredità – ha concluso Benini – e portarla avanti come sta facendo la scuola Don Milani, perché, come diceva don Milani “la scuola siete voi”».
«La festa della Toscana è un modo per ricordare a tutte e tutti che, da 237 anni, la Toscana ha scelto da che parte stare: quella dei diritti, della libertà, dell’accoglienza e del rispetto dell’essere umano – commenta la presidente del consiglio Francesca Stella – Non è però solo una celebrazione del ricordo di ciò che è stato, ma anche un’occasione per rinnovare il nostro impegno su questi temi attualizzandoli al tempo che viviamo. La dedica a don Milani nell’anno del suo centenario lo dimostra: una storia che ci insegna tanto per il futuro delle nuove generazioni».