AMIATA – Novità per i Comuni geotermici. Nel decreto Energia bis appena approvato dal Consiglio dei ministri, è prevista la possibilità che le Regioni possano concedere una proroga delle concessioni fino a 20 anni, a fronte di un piano pluriennale di investimenti. «Una notizia attesa e auspicata anche dai 16 comuni geotermici della Toscana».
Si tratta di un provvedimento da sempre sostenuto da Anci, anche se i Comuni non sono stati coinvolti nel percorso decisionale del governo. «A questo punto la partita passa in mano alla Regione – spiega il sindaco di Santa Fiora e delegato di settore Federico Balocchi -. Chiediamo al presidente Eugenio Giani, che ha sempre manifestato attenzione verso i Comuni, anche i più piccoli, che i sindaci siano direttamente coinvolti nella definizione delle strategie di sviluppo locale per la valutazione dei piani di investimento. Noi siamo a completa disposizione, facendoci interpreti delle necessità del territorio, in sinergia con le categorie economiche, sindacali e sociali, per definire le priorità da sottoporre. Partendo dalla più importante: la creazione di opportunità di lavoro per i giovani, perchè le aree geotermiche non siano più aree di crisi. Vogliamo dimostrare che la geotermia può essere volano di sviluppo sostenibile ed i paesi geotermici luoghi dove vivere bene, cogliendo questa storica occasione per innalzare ulteriormente gli standard ambientali».
Balocchi sottolinea che Anci «non è mai stata d’accordo ad una proroga ‘a occhi chiusi’, proponendo che fosse legata ad un piano di sviluppo sociale, economico e lavorativo, oltre che produttivo. Dunque si esprime soddisfazione per la scelta del Governo, che finalmente prende posizione sul tema e rende possibile la proroga a fronte della condivisione di un piano di sviluppo. Abbiamo proposto e riproporremo alcune integrazioni, ad esempio che anche le infrastrutture possano rientrare nel Piano fra le azioni di mitigazione e investimento sul territorio».
Ricordiamo che gli investimenti necessari alla concessione della proroga riguardano interventi di manutenzione e di miglioramento tecnologico degli impianti, anche volti alla riduzione delle emissioni; interventi minerari per recuperare il declino naturale del campo geotermico; interventi per la sostenibilità ambientale, comprensivi di misure volte alla tutela e al ripristino ambientale dei territori interessati dalla concessione di coltivazione; interventi per la realizzazione di nuovi impianti di produzione e le attività minerarie a essi connesse, ovvero per il potenziamento degli impianti esistenti; misure per l’innalzamento dei livelli occupazionali nei territori interessati dalla concessione di coltivazione.