SCARLINO – “La conferenza dei servizi che si è tenuta alcuni giorni fa aveva dato il via libera alla concessione temporanea con alcune prescrizioni, allo stoccaggio dei gessi rossi da parte di Venator nell’area comunale di Scarlino. Ciò permetterebbe, almeno per il futuro immediato, la possibile ripartenza dello stabilimento per la lavorazione del biossido di titanio nella piana scarlinese da parte della multinazionale statunitense”. A dirlo in una nota è il deputato grossetano Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Fratelli d’Italia Toscana.
“Adesso – prosegue Rossi – occorre più che mai da parte di tutti, Istituzioni comprese, serrare i tempi per adempiere in primis da parte di Venator al documento con le prescrizioni (canalizzazione acque, pozzi di monitoraggio, ecc.) richieste da Regione Toscana. Documento, quest’ultimo che al momento sembrerebbe ancora non arrivato sul tavolo dell’azienda. Così che poi tutto sia messo a norma, con l’area destinata ad accogliere i gessi pronta all’uso, anche se nel frattempo il comune di Scarlino dovrà fare una delibera di cambio di destinazione d’uso dell’area in oggetto”.
“Sappiamo benissimo tutti – commenta il Deputato di Fdi -, che questa soluzione non sarà quella definitiva, ma solo temporanea: infatti, lo spazio disponibile per lo stoccaggio del gesso a disposizione dell’azienda sarà di circa 80.000 m³. Quindi sufficiente solamente per un breve periodo. Pertanto, dovrà essere la Venator a fare gli altri passi necessari come ad esempio la presentazione di un progetto per lo stoccaggio permanente dei gessi, tappa fondamentale per arrivare ad una soluzione di lungo termine quale è ad esempio la cava della Vallina”.
“Mi auguro, per quest’ultimo aspetto, che la Regione Toscana non perda ulteriore tempo – conclude Rossi – e affretti il più possibile gli iter burocratici sia per la discarica permanente, sia per i progetti di lungo termine, così da consentire alla Venator di fare una programmazione adeguate, così da garantire un futuro sereno ai lavoratori dell’azienda e a quelli dell’indotto, già fortemente provati da questa crisi che dura ormai da oltre un anno”.