GROSSETO – Nell’auditorium della Questura di Grosseto ha avuto luogo la cerimonia della consegna della sciarpa tricolore ai neo commissari del ruolo direttivo della Polizia di Stato: il dottor Paolo Bischéri, dirigente dell’Upgsp, il commissario Margherita Procopio, funzionario addetto alla divisione Polizia anticrimine e il dottor Franco Maceli, nel frattempo collocato in quiescenza.
La cerimonia, che si è svolta, in diretta, anche presso le altre Questure d’Italia e in collegamento streaming con il Capo della Polizia – direttore generale della pubblica sicurezza – prefetto Vittorio Pisani, che, presso la scuola superiore di Polizia, in contemporanea, ha consegnato le sciarpe tricolori ai neo commissari in servizio a Roma, costituisce uno dei momenti più solenni della Polizia di Stato.
Il capo della Polizia ha ringraziato i neo-funzionari della Polizia di Stato per l’impegno profuso in oltre 30 anni di servizio, ed ha sottolineato l’importanza per tutti loro di dover essere d’esempio per le nuove generazioni di poliziotti, in questa nuova veste.
A Grosseto, il questore dottor Antonio Mannoni, alla presenza di tutti i dirigenti e funzionari di polizia della provincia, nel consegnare la sciarpa tricolore ai neo-funzionari ha voluto ricordare che “essa rappresenta un alto valore per i funzionari della Polizia di Stato, non soltanto perché simboleggia le delicate funzioni che vengono loro assegnate dalla legge a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma soprattutto per la solennità che essa conferisce alle attribuzioni esercitate al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini (art. 24 legge 1° aprile 1981, n. 121 “Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza”)”.
“I commissari, ricevuta la sciarpa tricolore, diventano i fedeli custodi dell’onore della nostra bandiera, memori della storia e delle tradizioni della Polizia di Stato e del sacrificio estremo della vita ad essa tributato dagli innumerevoli poliziotti caduti nell’adempimento del dovere, che accompagna il funzionario in ogni tappa della sua carriera, essendo testimonianza fedele della “missione” assunta all’atto del giuramento di fedeltà alla Repubblica ed espressione della sua “vocazione” autentica al servizio della popolazione”.