GROSSETO – «Caro presidente, sono il babbo di un ragazzo di 15 anni che gioca a calcio nel vostro settore giovanile» inizia così la lettera aperta di un padre alò presidente del Grosseto calcio Giovanni Lamioni.
«Mio figlio è un adolescente come tanti altri. Si sveglia presto la mattina e, ancora assonnato, sale sul regionale per Grosseto.
Il viaggio dura poco meno di un’ora. Va a scuola, poi, all’uscita, arriva il pulmino dell’US Grosseto che lo carica e lo porta a Roselle, in quel bel centro sportivo che, in poco più di due mesi, è già diventato la sua casa».
«Mangia al ristorante, poi indossa il completino rosso con il grifone e si prepara per l’allenamento. Quello è il momento più bello della giornata, per lui quasi una ragione di vita. Dopo fa la doccia velocemente per salire sul primo treno utile, accompagnato da qualche dirigente o dal suo allenatore. Durante il viaggio cerca di studiare un po’, combattendo con il sonno e la fame. Una vita dura per un adolescente, che sfinirebbe anche un adulto, ma lui la fatica non la sente e si sacrifica più che volentieri» prosegue la lettera.
«L’anno scorso giocava nel suo paese, a tre minuti da casa. Tutto era più facile, ma non era soddisfatto, perché nessuno gli ha mai dato fiducia e la possibilità di mettersi davvero alla prova per dimostrare quello che valeva. Poi però è arrivato il Grosseto e quella possibilità gli è stata concessa».
«Per averla, ha dovuto cambiare scuola e lasciare gli amici con cui è cresciuto e, a quell’età, non è stato per niente facile. E lo sa perché lo ha fatto? Principalmente per la stima e la fiducia che nutre nei suoi confronti, presidente Lamioni, e del suo progetto serio e ambizioso. Ai ragazzi piace sentirsi parte di qualcosa di grande, di un sogno, di un ambiente sano e organizzato che li valorizzi e li faccia sentire utili e importanti. Lei presidente è l’unica persona in grado di tenere in vita i sogni di questi ragazzi».
«Vuole darla vinta agli invidiosi? Non sono una prerogativa grossetana, tutto il mondo è paese. Possono far male ma, per fortuna, sono una esigua minoranza. Gli sportivi bianco-rossi le vogliono bene, le sono grati e hanno bisogno di lei. I nostri ragazzi hanno bisogno di lei. Da grande imprenditore, sa benissimo che gli inizi sono sempre la parte più difficile, poi però, con pazienza e capacità, le soddisfazioni arrivano sempre. Lei è una persona che sa creare valore e spero con tutto il cuore che riesca a ritrovare presto la voglia di lottare. Noi siamo con lei, coraggio!» conclude.