GAVORRANO – Non usa certo guanti di velluto il gruppo consiliare d’opposizione “Noi per Gavorrano” mentre torna a parlare dell’assessore Massimo Borghi e il suo intervento nel consiglio comunale dello scorso 10 novembre.
La polemica
Il “caso” è scoppiato durante l’ultimo consiglio comunale, proprio all’ultimo punto dell’ordine del giorno. L’opposizione, con il capogruppo Andrea Maule (Lega), aveva presentato una mozione a difesa del Natale, una mozione a cui Borghi avrebbe risposto con toni offensivi, usando il termine “fascisti” e strappando infine il foglio della mozione. In seguito i consiglieri di minoranza hanno lasciato l’aula in segno di protesta.
Il caso ha avuto ampio spazio sulla stampa locale e non solo. In seguito l’assessore Borghi (in sua difesa è intervenuta anche Sinistra Italiana) ha negato di aver detto “fascisti” e affermato di non aver strappato il foglio.
L’opposizione torna all’attacco
Dopo qualche giorno di silenzio “Noi per Gavorrano” torna all’attacco, un attacco dai toni piuttosto pesanti in cui prende di mira il passato politico dell’assessore Borghi (ex sindaco di Gavorrano) definendolo «Uno, per sintetizzare, che al Comune di Gavorrano ha creato non pochi problemi e non pochi danni. Basti pensare che per molti anni il Comune è stato commissariato, per colpa sua. Ecco, questa è una sintesi della interessante “lunga vita politico istituzionale” del famoso Massimo Borghi».
Il gruppo consiliare lo smentisce poi nuovamente sulla vicenda “mozione Natale”: «Eh no, caro assessore alla legalità. Perché quando affermi di non aver strappato la mozione che tenevi in mano durante il tuo intervento o quando affermi di non averla definita fascista, beh… forse hai omesso qualche verità. Ma stai sereno, sindaco mancato, non saremo certo noi ad affermare che sei anche bugiardo oltre che bigotto, lasceremo, nel caso, che sia la collettività a giudicarti».
La ricostruzione di cosa è successo in consiglio
In seguito “Noi per Gavorrano” ricostruisce (molto probabilmente dalla registrazione audio originale della seduta che è stata richiesta dalla minoranza, ndr) la parte conclusiva dell’intervento di Massimo Borghi durante il consiglio comunale del 10 novembre. Ecco il testo pubblicato dal gruppo consiliare sulla propria pagina Facebook: «Tutte le volte c’è una strumentalizzazione, ed è una strumentalizzazione politica, perché questo è fascismo (Borghi alza il braccio mostrando la mozione), perché le radici, sì, le radici dell’Europa e dell’Italia l’hanno inventate i fascisti, quelli veri, poi puoi anche ridere (si riferisce al capogruppo Maule, che deride l’assessore per l’ultima affermazione fatta), leggi la storia e vai a vedere, in base a questa storia si è coperto l’olocausto… ed ecco perché io voterò contro a questa cosa, semplice (finito di dire “semplice”, Borghi strappa la mozione che ha tenuto in mano durante tutto il suo intervento)».
Resta da chiarire il gesto di strappare la mozione, perché potrebbe trattarsi di un foglio di appunti che Borghi teneva in mano durante il suo intervento, anche se il gesto simbolico resterebbe lo stesso. Il sindaco di Gavorrano Stefania Ulivieri al momento resta molto vaga sull’argomento: «Sto cercando di riportare l’ordine e la serenità all’interno dell’istituzione» sono le poche parole pronunciate. Ulivieri si sta muovendo con cautela in questo delicato momento politico, ma è un dato di fatto che al momento non ha ancora pubblicamente difeso il suo assessore.