GROSSETO – Venerdì 17 ci saranno anche i lavoratori del credito e delle assicurazioni della provincia di Grosseto allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil.
«Ci saremo – spiega la segretaria della Fisac Cgil, Claudia Rossi – perché non siamo avulsi dalla realtà, e vediamo cosa sta succedendo intorno a noi. Anche in un settore come il nostro, che in alcuni casi garantisce rispetto ad altri maggiori tutele e istituti contrattuali, siamo infatti costretti a lottare e ad affrontare ogni giorno condizioni di lavoro sempre più opprimenti e sttessanti. Il prossimo 15 dicembre, ad esempio, chiuderà anche la filiale Bper (banca popolare dell’Emilia Romagna) di via Svizzera a Grosseto, ennesimo episodio di una lunga serie di chiusure che sta smantellando la rete degli istituti di credito nei nostri territori. Allontanando i servizi bancari dai cittadini, sempre più costretti a interloquire con centralini, chat box e interfaccia online. Oramai nella nostra provincia sono rimasti solo pochi gruppi bancari – Unicredit, Intesa, Mps, Bnl, Crèdit Agricole, Bpm, Bper, Banca Tema, Banca Centro, Credito cooperativo di Castagneto Carducci e Banca Sella – e il numero degli addetti del settore è ridotto a circa 700 persone, con la perdita di “lavoro buono”, dopo anni di impoverimento delle risorse umane e uscite dal lavoro incentivate».
«Per arrestare questa deriva invitiamo i lavoratori del settore bancario e assicurativo, che siano iscritti o meno a Cgil e Uil, a partecipare allo sciopero generale di venerdì 17. Uno sciopero che ci riguarda sia come cittadini che come lavoratori, interessati ad avere una scuola e una sanità pubblica, al rinnovo del contratto collettivo nazionale, e a ottenere gli aumenti salariali recuperando il potere di acquisto. Così come al superamento della legge Fornero, ad avere una vera lotta all’evasione fiscale, estendere i diritti, avere sicurezza sul lavoro e un Paese che garantisca un futuro alle giovani generazioni».
«C’è un filo rosso che unisce il contenuto della manovra di governo agli innumerevoli processi di destrutturazione del nostro settore: dividono. Dividono lavoratrici e lavoratori, dipendenti da autonomi, persone e famiglie: è per questa ragione che vogliamo tenere insieme le istanze di uguaglianza, giustizia, avanzamento e progresso contenute nella nostra piattaforma perché queste riguardano tutte e tutti, dentro e fuori banche e assicurazioni» prosegue Rossi.
«Aderiamo allo sciopero per opporsi a decisioni sbagliate, rinunciando ad un giorno di paga, agendo un diritto garantito dalla nostra Costituzione, consapevoli che scioperare è lottare, agire, partecipare».