GROSSETO – Un weekend di tre giorni a Barcellona per imparare a gestire il diabete lontano da casa e dalla regolarità dei pasti e degli orari. È l’iniziativa organizzata da Asl Toscana Sud Est nella settimana della Giornata mondiale del diabete che si celebra, ogni anno, il 14 novembre. I ragazzi che, durante i campi scuola estivi, fanno da tutor ai bambini diabetici fra i 7 e i 13 anni, quest’anno andranno a Barcellona nel fine settimana dal 17 al 19 novembre.
«Un’iniziativa che non deve essere vista come una gita ma come un momento di aggregazione in cui i tutor, tutti ragazzi adolescenti affetti da diabete 1, possono imparare a gestire la propria condizione in una situazione diversa da quella ordinaria che è, invece, scandita da orari regolari per il pasto e il consumo di determinati alimenti – spiega la dottoressa Susanna Falorni, responsabile Area dipartimentale Pediatria e Neonatologia Area sud-. Stare in giro non permette di assumere i pasti a orari regolari ma soprattutto il cibo è quello di strada, lo street food. Sono occasioni importanti per motivare gli adolescenti in un momento particolare della propria vita quale è l’adolescenza, in cui c’è il rischio di un rifiuto della malattia e una scarsa compliance che nel futuro può portare a complicanze invalidanti».
Il campo scuola per i bambini diabetici è nato a Grosseto, primo in Toscana, 42 anni fa. L’iniziativa è stata poi ripresa dopo pochi anni dal Meyer e negli ultimi anni da Livorno . I campi scuola di Grosseto, finanziati dalla Regione Toscana, accolgono non solo i bambini delle zone di Grosseto, Siena e Arezzo ma anche quelli provenienti dalle altre aree vaste toscane in coordinamento con le varie diabetologie territoriali. «Questi adolescenti fanno da tutor ai bambini, che vengono ai campi scuola da soli, insegnando loro come si gestire il diabete – spiega Falorni –. Per svolgere la funzione di tutor, cosa a cui tengono molto, devono dimostrare di saper gestire il loro diabete e durante l’anno c’è una preparazione del ragazzo a questa funzione.Un compito importante che li coinvolge, li motiva e li allontana dal rifiuto e dalla ribellione, tipica dell’età, verso la loro condizione diabetica. Chi sa autogestirsi non va incontro a complicanze che possono comportare ricoveri e nel tempo invalidità. È quindi un investimento che si fa sul sistema salute, sul benessere dei ragazzi, sui costi sanitari per questo la Regione Toscana ci ha sempre creduto».
«Il fine settimana a Barcellona – spiega Falorni – è una occasione per insegnare ai tutor come vivere il diabete in situazioni straordinarie che comportano assumere il cibo di strada o durante il viaggio in aereo e gestire l’insulina fuori dall’orario regolare e dal proprio regime dietetico. Inoltre, l’iniziativa è importante anche per l’ aspetto culturale con visite ai musei e alle opere d’arte della città».
«È una bellissima esperienza – prosegue Susanna Falorni – i ragazzi vengono accompagnati in questo viaggio da due medici e due infermieri che ringrazio per avere scelto di aderire all’iniziativa, visto che per loro non è svago ma un weekend di lavoro. I risultati che otteniamo sono positivi e questo, per noi, è gratificante ».