GROSSETO – “Un momento di confronto importante sulla sanità locale con i giornalisti di Grosseto”. Questo il commento della direttrice sanitaria della Asl Toscana sud est, Assunta De Luca, a seguito dell’incontro di questa mattina con i media locali all’ospedale Misericordia.
A fare gli onori di casa, il direttore generale Antonio D’Urso: “Rinnovo il benvenuto alla dottoressa De Luca che da qualche giorno ricopre, come sapete, il ruolo di direttrice sanitaria della Sud est. La dottoressa viene da una esperienza importante nella Regione Lazio, in particolare nella Asl di Rieti, di cui è stata direttore sanitario, una realtà più piccola, ma con le stesse caratteristiche geografiche, di densità abitativa ed epidemiologiche della Sud est. Anche questo aspetto la rende adeguata all’incarico”.
Tanti i temi portati all’attenzione, su cui la direttrice ha dato risposte puntuali, soffermandosi sulle progettualità future da realizzare: “Ho iniziato a visitare le strutture della Sud est, sabato scorso ho incontrato i professionisti del Misericordia, tra cui il personale del pronto soccorso e della terapia intensiva, e continuerò nei prossimi giorni, anche sul territorio. Ho avuto una buona impressione, devo dire che ho trovato un clima organizzativo positivo e una predisposizione alla relazione con il paziente. Credo molto nell’ascolto delle istanze degli assistiti da parte di ogni operatore dell’Azienda, ritengo che il cittadino/paziente debba restare al centro del sistema sanitario, ma sostengo sia anche necessario un passo ulteriore. Auspico infatti la realizzazione di un nuovo modello culturale in cui la pianificazione dei servizi avvenga ‘sul campo’, coinvolgendo cittadini, comuni, istituzioni, terzo settore. Dobbiamo fare un percorso insieme di cambiamento della presa in cura, dalla prevenzione fino alla riabilitazione. La Sud est è già un’Azienda che offre un elevato livello di qualità, dobbiamo però lavorare per ottenere un’evoluzione nell’approccio ai servizi, portando i cittadini ‘dentro’ all’Azienda. Una delle mie intenzioni, per esempio, è potenziare la telemedicina, uno strumento di grande opportunità, che consente delle vere e proprie diagnosi, ma che può funzionare laddove si educa il paziente al suo utilizzo. Questo punto di vista va adottato anche per altre prestazioni. Serve un cambiamento organizzativo che integri in maniera sinergica le competenze prettamente mediche con gli altri ruoli sanitari, infermieri, tecnici, professionisti del sociale, farmacisti, affinché tutte le professioni siamo adeguatamente valorizzate e armonizzate nel sistema”.
A fondo si è parlato dei progetti in ponte previsti dal DM 77 del 2022 e finanziati da PNRR, in particolare delle Case di Comunità, in relazione alla morfologia della zona grossetana, dove di particolare importanza è la prossimità dei servizi sanitari, soprattutto per la popolazione più anziana.
Anche la situazione della dotazione dei medici di medicina generale è stata toccata: “La carenza di medici è generalizzata, il modo in cui come Asl possiamo intervenire in questo contesto è modificando la concezione di presa in carico del paziente, attribuendo un ruolo attivo anche ad altre figure professionali come gli infermieri, o altri soggetti a diretto contatto con i cittadini, come le farmacie, ma non solo, al fine di integrare l’assistenza e garantirne la continuità. Questo vale negli ospedali e ancora di più sul territorio. Non sarà una sfida facile, ma passo per passo procederemo in questa direzione grazie al contributo di tutti, per arrivare a dare risposte di salute appropriate a tutti i cittadini”.