GAVORRANO – Bagarre in consiglio comunale a Gavorrano e scontro aperto sulla mozione dell’opposizione sulle festività del Natale e sulle radici cristiane dell’Europa. Scontro che ha portato all’abbandono dell’aula da parte della minoranza di centrodestra guidata dal capogruppo Andrea Maule. A Scatenare la reazione del gruppo “Noi, per Gavorrano” le parole dell’assessore Massimo Borghi.
«All’ultimo punto dell’Ordine del Giorno – spiegano dal centrodestra – vi era la discussione sulla Mozione per il rispetto della Festa del Natale. Mozione puntualmente illustrata all’assise dal nostro Consigliere Giacomo Signori. A replicargli è stato il saccente assessore Massimo Borghi, il quale non è certo nuovo ad uscite fuori luogo, che troppo spesso oltrepassano il limite del legittimo dibattito politico».
«A conclusione del suo intervento, l’assessore Borghi si è rivolto al nostro gruppo consiliare affermando che con la presentazione della nostra Mozione avevamo portato in Consiglio un “atto fascista”, ed affermando ciò strappava, in modo provocatorio, la mozione davanti all’incredulità generale. Secca e ferma la replica del Consigliere Giacomo Signori, il quale è tornato sui contenuti tecnici della Mozione. Altrettanto secca e ferma la replica del Capogruppo Andrea Maule il quale ha diffidato l’assessore Borghi a continuare a rivolgersi al gruppo di minoranza utilizzando il termine “fascisti”. Maule ha poi esortato il sindaco a svolgere con maggior attenzione e rigore il proprio ruolo, quale presidente del Consiglio Comunale; inaccettabile, a nostro dire, che il sindaco consenta l’uso di certe affermazioni da parte dei propri assessori».
«Da qui ne è nata una bagarre, con l’assessore Borghi ancora una volta preso da eccesso di bile che ha iniziato ad inveire ed urlare nonostante nessuno gli avesse concesso il diritto di parlare. Non potendo in alcun modo tollerare l’accusa di fascismo e la grave mancanza di rispetto appena subita, i nostri quattro Consiglieri Comunali hanno abbandonato la sala consiliare prima che il Consiglio fosse concluso».
«Data la gravita dell’episodio, e quindi l’essersi sentiti accusare di aver presentato in Consiglio un “atto fascista”, il Gruppo Consiliare ha deciso di informare immediatamente il Prefetto su quanto accaduto. Siamo certi che gli organi competenti valuteranno se nell’assise comunale sia accaduto qualcosa di contra legem. A noi non resta altro che prendere atto di quanto accaduto oggi, constatando l’oggettiva impossibilità di avere un ruolo costruttivo all’interno del Consiglio Comunale di Gavorrano. Ci aspettiamo una chiara presa di posizione del sindaco, la quale è chiamata a dimostrare di non essere tenuta in scacco dall’inopportuno assessore Borghi».
Sull’accaduto sono intervenuti anche i consiglieri di maggioranza. «Ancora una volta l’opposizione al Comune di Gavorrano – si legge nella nota del gruppo consiliare Gavorrano Progressisti Uniti -, dimostra la pochezza degli argomenti che la distingue. In occasione del Consiglio Comunale odierno prendendo a pretesto una normalissima discussione tra pensieri opposti con un consigliere di maggioranza, a riguardo della mozione sulle radici cristiane dell’Europa da loro presentata e non avendo temi di supporto per rispondere hanno utilizzato un pretesto senza fondamento per creare confusione e di conseguenza per abbandonare l’aula. Hanno dimostrato ancora una volta la volontà di strumentalizzare l’assise comunale come palcoscenico, arrancando proposte che non hanno alcuna attinenza e sono, anzi, totalmente estranee alle competenze delegate al Consiglio comunale. Fino a quel momento il Consiglio Comunale era filato abbastanza liscio ed erano stati approvati tre punti all’unanimità: il Regolamento per l’istituzione e la gestione delle colonie feline, la mozione unitaria per l’adesione alla banca nazionale del registro pubblico del Contrassegno Unificato Disabili nonché l’elezione dei componenti del Consiglio Comunale nel Coordinamento Gavorrano solidale».