ORBETELLO – «In seguito ai recenti sviluppi, desideriamo inserirci in punta di piedi nella delicata vicenda che vede coinvolti da un lato i Pescatori di Orbetello e dall’altro la nostra amministrazione» afferma Matteo Porta segretario dei Giovani democratici di Orbetello.
«Troppe sarebbero le considerazioni da fare sul merito di un’annosa questione che purtroppo ha visto nel tempo una progressiva degenerazione con responsabilità stratificate e trascurando una seria prospettiva di futuro, di crescita, di sviluppo, di sostenibilità».
«Vogliamo tuttavia in questa sede limitarci a porre degli interrogativi pretendendo delle risposte chiare da parte di un’amministrazione che avrebbe il dovere di rendere pubbliche le informazioni che circolano – con tutte le inesattezze del caso – sui social o nei bar» prosegue la nota.
«Ci chiediamo a riguardo il perché nel 2019 sia stata rinnovata (tale e quale) una convenzione degli anni ‘90 con scadenza decennale che presentava evidentemente molti limiti e non si adattava certo all’evolversi delle situazioni. Pertanto, anche il recente pugno di ferro – mostrato con l’impugnazione del lodo arbitrale e con la richiesta di 3,5 milioni relativi al canone variabile – risulta oramai contraddittorio e persino privo di senso».
«Si invita a tal proposito la nostra amministrazione a rendicontare pubblicamente quanti soldi ed energie sono stati spesi dal nostro Comune fino ad arrivare a perdere anche il lodo arbitrale e passare sostanzialmente da creditori a debitori milionari, per non parlare dell’impugnazione che – seppur evidentemente doverosa – sembrerebbe non presentare neanche i motivi tipici di ricorso richiesti dalla norma, aprendo così la strada ad un probabile esito sfavorevole» continua Porta.
«C’è poi la questione fideiussioni: a riguardo chiediamo alla nostra amministrazione di spiegare dettagliatamente la loro genesi e di assumersi la piena ed esclusiva responsabilità di non volerle sbloccare nonostante l’esecutività del lodo arbitrale».
«In ogni caso, com’è ormai noto, il giudice ha sospeso l’esecuzione del decreto ingiuntivo in attesa della decisone sul merito. Sorge così il grande interrogativo sul se la richiesta dei 3,5 milioni si collochi o meno all’interno della questione lodo, rilevando e di molto per le casse del nostro Comune la risposta a questa domanda».
«Sullo sfondo resta la più grande preoccupazione per un settore occupazionale da dover necessariamente salvaguardare ponendo in essere ogni sforzo possibile a tal fine, ricercando per una volta una seria collaborazione a tutti i livelli e superando quell’approccio burocratico/amministrativo basato troppo spesso sull’identificazione del bene laguna con il settore ittico».