Follonica – «Una minoranza del 39% ha approvato i docenti tutor e i docenti orientatori» a dirlo i Cobas che precisano: «E’ accaduto all’Istituto di Istruzione Superiore di Follonica, dove la proposta di approvare la figura del docente tutor e del docente orientatore è stata accolta soltanto da 50 docenti su 128. Il Collegio docenti, infatti, dopo un vivace dibattito, ha visto 78 tra astenuti e contrari. Determinante il voto dei docenti che hanno votato a favore – in evidente conflitto di interessi – pur essendo candidati alla nomina».
«E’ il terzo segnale di insofferenza dei docenti toscani, dopo che i Collegi docenti di due istituti, uno a Pietrasanta (MS) e l’altro a Barga (LU), hanno detto un chiaro No alla introduzione di queste figure».
«Questi i principali motivi che spingono molti docenti a rifiutare l’incarico, che è del tutto volontario:
• le figure di tutor e orientatore rientrano all’interno di quel processo di presunta valorizzazione dei docenti che, così come istituito dalle ultime normative, mina l’unità del collegio docenti introducendo la logica della competizione tra docenti, laddove la scuola ha bisogno di cooperazione e collegialità effettiva;
• le figure di tutor e orientatore interverranno nel lavoro dei colleghi minando la libertà di insegnamento e di valutazione e intervenendo nel rapporto con gli alunni assumendo parte dei compiti già previsti dalla funzione docente (orientamento, valutazione, personalizzazione dei percorsi, ecc.);
• le figure tutor e orientatore delegittimano il ruolo dei consigli di classe che risulterebbero esautorati dal compito di valutare l’andamento scolastico dei ragazzi, modularne i percorsi, valutarne le esperienze extracurriculari, promuovere le opportune esperienze calibrate sul singolo e la classe, combattere l’insuccesso scolastico, favorire l’accesso alle opportunità formative, promuovere la continuità con altri cicli di istruzione, ecc.;
• le figure di tutor e orientatore mutano, inoltre, notevolmente il ruolo dell’insegnante, trasformando i docenti in orientatori, certificatori di competenze, “psicologi”, valorizzatori, consiglieri alle famiglie, co-estensori di schedature come l’e-portfolio ecc.;
• le figure di tutor e orientatore, mutano il ruolo della scuola trasformandola sempre più in luogo di accudimento, babysitteraggio, con compiti deresponsabilizzanti sia verso le famiglie sia verso gli adolescenti, una scuola come servizio e non come istituzione volta all’istruzione e alla formazione culturale e sociale degli individui;
• l’orientamento nella scuola dell’autonomia è diventato strutturalmente marketing e pubblicità, talvolta anche ingannevole; ogni scuola è in competizione con le altre per accaparrarsi iscritti – clienti, dato che più iscritti significano più personale e più risorse economiche, quindi più potere per i dirigenti; in tale contesto è minata alla base la possibilità di orientare effettivamente lo studente in base alle proprie capacità e interessi; il rischio è che le nuove figure diventino a pieno titolo degli operatori di marketing scolastico».
«Non meno importante, il fatto che, secondo i calcoli di alcuni esperti, il docente tutor e il docente orientatore prenderanno rispettivamente 7,34 e 5,16 euro/ora (va notato che il lavoro di tutor prevede la “cura” di almeno 30 studenti), fatto che svaluta ancora di più la professionalità della categoria e mostrando la considerazione che al Ministero hanno del ruolo docente» concludono i Cobas.