GROSSETO – “La legge di bilancio che il Governo ha deciso di sottoporre al Parlamento è una delle più povere per le famiglie e, soprattutto, penalizzante per le bambine ed i bambini e per le mamme. Per questo Grosseto Città Aperta ha depositato una proposta finalizzata a facilitare l’accesso agli asili nido che, se approvata dal Consiglio comunale di venerdì 10 novembre, sarà sottoposta al Governo e a tutti i gruppi parlamentari”.
A dichiararlo sono Carlo De Martis e Marilena Del Santo, consiglieri comunali di Grosseto Città Aperta.
“Il modello al quale ci riferiamo è quello della regione Toscana che, prima in Italia, ha reso completamente gratuito l’accesso ai nidi per tutte le bambine ed i bambini appartenenti a famiglie con Isee inferiore a 35mila euro – proseguono i consiglieri -. Una misura di straordinaria importanza perché riconosce, a tutti gli effetti, il diritto all’educazione per i più piccoli e pari opportunità a tutte le bambine ed i bambini, senza che la minore capacità economica della famiglia debba costituire un ostacolo alla loro crescita”.
“Questo diritto – affermano De Martis e Del Santo – crediamo che debba essere riconosciuto a livello nazionale, perché l’educazione e la cura nei primi anni di vita pongono le basi per un successivo apprendimento e sono un investimento in una prospettiva lifelong learning, a vantaggio non solo dei singoli ma dall’intera comunità. La facilitazione dell’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia può fornire inoltre una risposta, per quanto certamente parziale, al problema della denatalità e consente anche di rispondere ai bisogni di conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa favorendo la permanenza, l’inserimento e il re-inserimento nel mercato del lavoro dei genitori. In particolare delle madri, perché in una società come la nostra, purtroppo ancora patriarcale, il nido costituisce anche uno strumento a sostegno principalmente dell’occupazione femminile”.
“Pensare di risolvere questi problemi come vorrebbe il Governo, senza iniziative strutturali ma attraverso un bonus asili parziale, destinato solo ai nati dal 2024 ed oltretutto subordinato alla condizione, astrusa e ingiusta, che nella famiglia vi siano già altri figli piccoli, denota una totale sottovalutazione del problema e delle esigenze reali delle famiglie. D’altronde, al di là degli spot governativi è un dato di fatto che la legge di bilancio porta con sé risorse modestissime per le famiglie e le donne e, addirittura, introduce un aumento intollerabile della tassazione sia per i prodotti destinati all’alimentazione ed alla sicurezza dei più piccoli, sia per gli assorbenti femminili, sottoposti alla odiosa tampon tax che, invece di essere finalmente cancellata, viene quadruplicata”.
“Chiediamo pertanto un impegno serio e concreto a sostegno delle bambine e dei bambini, delle famiglie e delle donne, attuando un radicale cambio di rotta rispetto alle politiche che il Governo sta attuando – concludono i consiglieri di opposizione -. Confidiamo che il prossimo Consiglio comunale vorrà raccogliere la proposta di Grosseto Città Aperta riconoscendo la fondamentale funzione educativa agli asili nido. D’altronde proprio la nostra città è stata all’avanguardia nel sistema educativo della prima infanzia grazie alla lungimiranza degli amministratori e del personale educativo dell’epoca. Questa potrebbe essere l’occasione per far tornare sulla ribalta nazionale il nome della nostra città, di recente troppo spesso associato a fatti decisamente meno lusinghieri”.