GROSSETO – “Se non verrà corretta la norma che modifica il rendimento della quota retributiva, precedente al 1996, delle pensioni liquidate dal 2024, l’Italia rischia di perdere circa 13mila infermieri”. A lanciare l’allarme è la Fnopi, Federazione nazionale ordini professioni Infermieristiche.
“Anche la provincia di Grosseto – spiega Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – segue l’andamento nazionale e se non interveniamo subito rischiamo davvero di peggiorare una situazione già delicata. Gli iscritti interessati per età dalla riforma, nel nostro territorio, sono circa 170. Non abbiamo la contezza di quanti siano interessati dalla riforma, ma si ipotizza che la maggior parte lavori nel settore pubblico”.
La riforma riduce le aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995 colpendo il personale attualmente in servizio con una perdita stimabile tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico annuale, da moltiplicare per l’aspettativa di vita media.
“Il taglio sostanzioso ai futuri assegni – continua Draoli – non solo potrebbe generare un aumento della fascia di povertà in un corto circuito drammatico, ma apre le porte a un effetto fuga importante da ospedali e territorio. Chi potrà, a queste condizioni, correrà inevitabilmente al pre-pensionamento entro l’anno. Sarebbe un colpo mortale per il sistema sanitario nazionale, già aggravato dalla carenza di infermieri. Vogliamo quindi rivolgere anche noi un appello a tutte le forze politiche del nostro territorio affinché venga modificata quanto prima la norma, evitando lo svuotamento delle strutture, non tradendo patti siglati anni orsono con i professionisti del pubblico impiego e garantendo al contempo la salute dei cittadini”.